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La Difesa alza le trincee con il Tesoro

Liste sbagliate e ritardi. Conseguenza: continuano i contrasti sull'operazione Scíp3 tra il ministero di Antonio Martino e quello dell'Economia. E ora mancano anche 1,3 miliardi per rimborsare i bond di Scip2.
Ilaria Molinari
Fonte: Economy - 31 marzo 2005

E' un problema di principio. O forse è una questione di sostanza. Fatto sta che da quattro anni i ministeri dell'Economia e della Difesa continuano ad accapigliarsi con un susseguirsi di accuse e smentite su un'operazione che è destinata a far parlare ancora molto: Scip3, ovvero la terza cartolarizzazione degli immobili pubblici che ha come principali protagonisti 3.724 alloggi della Difesa. L'obiettivo dell'operazione è portare circa i miliardo di euro nelle casse dello Stato emettendo delle obbligazioni da vendere a investitori istituzionali e garantite dagli incassi derivanti dalla cessione successiva degli appartamenti. I compiti sono stati divisi con estrema attenzione. Il dicastero di Antonio Martino doveva stilare la lista degli immobili da destinare alla cartolarizzazione, farla approvare dalla Corte dei Conti che avrebbe dato così il via libera al Tesoro per organizzare l'operazione.
Peccato che la Difesa abbia sbagliato a redigere l'elenco perché non ha tenuto conto del parere delle commissioni parlamentari che hanno chiesto di escludere dalla vendita gli alloggi occupati da persone in stato di disagio economico. Un escamotage che, negli ambienti ministeriali, si dice sia stato voluto fortemente proprio dal ministero della Difesa per tutelare gli inquilini: ex militari in pensione, vedove o colonnelli e generali che avevano pattuito di trascorrere la loro vita in un appartamento di proprietà del
ministero pagando affitti vantaggiosi. Nella lista che la Difesa ha presentato alla Corte dei Conti, invece, c'era di tutto. Così è stata rispedita al mittente e ora si riparte da zero. Intanto il Tesoro attende. Con poca pazienza, a quanto pare, visto che il sottosegretario Maria Teresa Armosino, nel corso di un convegno a Cernobbio, ha sbottato: «Se ne riparlerà quando la Difesa si deciderà ad attivare la nuova lista di immobili».
SCIP2 ALLE STRETTE. La tensione non manca, anche perché, nel frattempo, si avvicina minacciosa un'altra scadenza. II 26 aprile dovranno essere rimborsati i 2 miliardi della tranche di obbligazioni emesse nella seconda cartolarizzazione di immobili pubblici, Scip2, che riguarda oltre 53 mila case degli enti previdenziali. A gennaio ne era stato ceduto solo il 24,8% e nelle casse di Scip (la società che gestisce le operazioni) c'erano a disposizione poco più di 696,5 milioni. Mancano 1,3 miliardi che Scip pensa di raccogliere con un rifinanziamento che riguarderà l'intera cartolarizzazione (5 miliardi): c'è chi ipotizza un'offerta pubblica di scambio con altri bond tale da garantire la cassa per ripagare debìto e interessi, e chi parla di una nuova emissione necessaria a ripagare la prima.
Di sicuro, non ci sarà nessuna garanzia diretta dello Stato, che si è già esposto per coprire 800 milioni della prima tranche di Scip2 scaduta ad aprile 2004. Mettersi sulle spalle altri 1,3 miliardi significherebbe appesantire il debito pubblico di 2,1 miliardi. Quando le cartolarizzazioni servivano proprio ad abbatterlo.

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