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L'ammiraglio annuncia: a Ferragosto il Toti a Milano

Biraghi, la Marina resterà senza navi in cinque anni.

«Mancano i fondi per le nuove fregate: se i cantieri non partono, la flotta rischia di scomparire»
Marco Nese
Fonte: Corriere della Sera - 23 marzo 2005

ROMA-Non s'è mai vista una Marina militare senza navi. In Italia l'avremo presto. «E' a rischio la sopravvivenza», teme l'ammiraglio Sergio Biraghi, capo di stato maggiore della Marina. Una situazione senza precedenti.
Come ci si è arrivati?
«Non si riesce a far partire il programma Rinascimento per la costruzione delle fregate insieme ai francesi. A ottobre scorso fu firmato l'accordo a Parigi tra i due ministri della Difesa. Il piano prevede 27 fregate della classe Fremm (fregate multi-mission), 17 ai francesi e 10 a noi. In Italia governo e opposizione concordano sulla necessità di rimpiazzare le vecchie unità. Ma non si riescono a trovare i fondi. E io ho già un buco preoccupante nella squadra navale».
Può farci capire meglio?
«La situazione è questa. All'inizio degli anni Settanta fu approvata una legge navale che stanziò cifre colossali per la costruzione di un'intera flotta. Una bella cosa, ma con un aspetto negativo di cui ora paghiamo le conseguenze. Le navi furono costruite tutte insieme, sono invecchiate tutte insieme e vanno abbandonate in blocco».
Senza possibilità di rimpiazzarle?
«Dovevamo sostituirle con le fregate italo-francesi. Ma non ci siamo più coi tempi. Se il piano partisse oggi la prima nave sarebbe pronta fra cinque anni. Poi a seguire una all'anno. Nel frattempo la Marina ha già rinunciato avarie unità Invecchiate e al massimo fra cinque anni deve mandare in pensione le ultime 4 della classe Maestrale. Perciò, se i cantieri cominciassero a lavorare adesso fra cinque anni perderei 4 navi e ne avrei solo una nuova. Siamo già all'emergenza. Ma la cosa grave è che i cantieri non partono e non si sa quando potranno ricevere l'incarico di mettersi al lavoro».
Quanto costano le 10 fregate?
«La spesa ammonta a 4 miliardi di euro. Ogni nave costa 400 milioni di euro. Serve uno stanziamento straordinario. E bisogna fare presto perché i francesi dispongono già dei fondi per finanziare le loro 17 fregate. Se aspettiamo ancora, partono da soli e poi i costi per noi aumentano».
La Marina ha un budget annuale. Non può usarlo per le fregate?
«I fondi che riceviamo non sono così alti. E comunque li stiamo già impiegando per dotarci di altri mezzi fondamentali. La portaerei Cavour costerà un miliardo di curo che graverà sul bilancio della Marina. Allo stesso modo saranno pagati i 2 cacciatorpediniere Doria e Duilio, della classe Orizzonte, più grandi delle fregate. Ne faremo 2, ce ne vorrebbero 4. Anche i 2 sommergibili che abbiamo sono pochi».
Qualcuno dice che la Cavour potevate risparmiarvela.
«Senza portaerei oggi non si partecipa a nessuna missione. Sarebbe l'isolamento. A noi si chiede invece un continuo impegno internazionale. A luglio prenderemo il comando per un aiutò delle flotte Nato ed europee. Ci tocca la sorveglianza del Mediterraneo, dove il traffico mercantile e petrolifero aumenta del 10 per cento l'anno, con rischi di inquinamento, traffico di clandestini e navi di terroristi. A Roma gestiamo un centro dove affluiscono le informazioni di 22 Marine del Mediterraneo su ogni tipo di traffico».
In chiusura vorremmo passare a un altro argomento. Che fine farà il sommergibile Toti che doveva essere messo in bella mostra a Milano?
«Andrà a Milano per ferragosto. Posso annunciano con certezza. C'erano problemi tecnici, politici ed economici. Tutto superato».

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