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Falchi

Armi alla Cina l'Europa ci prova

Fonte: Il Sole 24 Ore - 22 marzo 2005

Da quasi 60 anni l'Europa (le nazioni europee) non è più una potenza nel Pacifico e la possibilità di stabilizzare un canale di forniture militari alla Cina togliendo l'embargo imposto nel 1989 è visto con favore non solo dalla Francia, ma anche da Gran Bretagna, Germania e Italia.
Ma il nodo dell'embargo, che vede attivi più i governi quasi che non l'industria della difesa timorosa di perdere commesse in qualche modo collegate agli Usa, sta diventando per l'Europa un difficile numero di equilibrismo. Non è facile additare ad esempio il proprio soft power, il potere di persuasione e di dialogo e poi essere sul mercato non del burro, ma dei cannoni, mezzo colomba e mezzo falco.
Non è semplice ma non incomprensibile, anche se ieri il segretario di Stato Condoleezza Rice ha avuto partita facile ricordando per l'ennesima volta agli europei che sono gli Stati Uniti a sopportare il peso e i costi dell'equilibrio strategico nel Pacifico. «Sono gli Stati Uniti, non l'Europa, che hanno difeso il Pacifico». Una fornitura di armi sofisticate a Pechino, che oltretutto ha reiterato il 16 marzo la propria volontà di controllo su Formosa anche con la forza se necessario, contribuirebbe a mutare gli equilibri.
Per Washington è inaccettabile l'ipotesi che truppe americane possano essere trascinate a combattere per Formosa e debbano fronteggiare tecnologia europea. Per l'Europa, che acquista dagli Stati Uniti circa 12 volte più tecnologia militare di quanto non riesca a vendere, il problema è prima ancora che industriale, politico. C'è una diffusa volontà di ripetere, anche su scala minore, il successo ottenuto alta fine con Airbus nell'industria aerospaziale civile.
Non è facile, a fronte di un partner americano che spende da solo per la difesa più di tutti i gli alleati Nato arrivando a un totale mondiale del 40% e all'80% della ricerca in campo militare. Ma se l'Europa deve fare di più per la difesa un passaggio come la fine dell'embargo alla Cina, fatto nel modo giuisto, potrebbe essere inevitabile.

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