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Settore della difesa - Valorizzazione del marchio

Finmeccanica studia un nuovo nome: prime ipotesi Elvyon, Syntigo, Selenia

Gianni Dragoni
Fonte: Il Sole 24 Ore - 22 marzo 2005

Addio Finmeccanica. La società che raggruppa le principali aziende italiane della difesa e aerospazio si prepara a cambiare il vecchio nome, coniato nel 1948 quando l'allora «società Finanziaria MeccanIca» fu creata dall'Iri, mediante l'apposto delle partecipazioni che l'istituto pubblico deteneva nel settore meccanico e cantieristico: le principali erano l'Alfa Romeo, l'Ansaldo, la Oto - Odero Temi Orlando, i Cantieri riuniti dell'Adriatico.
Oggi le principali realtà si chiamano AgustaWestland, Alenia Aeronautica, Selenia Communications, Ama, Aermacchi, Galileo Avionica, oltre ad AnsaldoBreda e Ansaldo Energia nei settori civili. Il presidente e ad Pier Francesco Guarguaglini ha affidato a consulenti lo studio di un nuovo nome, che esprima anche la rinnovata presenza internazionale. In particolare in Gran Bretagna, dove ci sono 10mila addetti, circa un quinto del totale.
Più volte negli ultimi anni - anche durante la precedente gestione di Alberto Lina - c'è stata la tentazione di abbandonare un nome che non evoca più correttaniente un'attività orientata all'elettronica e all'hi-tech militare, con software e sensori al posto di viti e bulloni. Un nome difficile da pronunciare per gli inglesi, lungo per un'efficace comunicazione. Tra i dirigenti si tramanda l'aneddoto che, all'estero, controparti ignare dell'attività del gruppo amassero celiare, come se Finmeccanica significasse «meccanica finlandese».
Il lapsus di Berlusconi. Il rebranding è stato accelerato dopo il lapsus del presidente del Consiglio, Silvio Berlusconi, l'11 ottobre 2004. durante la cerimonia di presentazione del nuovo addestratore Aermacchi M346. Nel discorso ufficiale, Berlusconi ha promesso di essere il «commesso viaggiatore all'estero» per favorire l'export dell'aerospazio. Ha lodato il gruppo, chiamandolo però «Federmeccanica», che è l'associazione confindustriale delle imprese metalmeccaniche. Un lapsus ripetuto più volte, che ha provocato qualche brusio e imbarazzo nella platea di dirigenti e militari. Come molte altre aziende, i principali gruppi aerospaziali europei hanno cambiato nome da pochi anni. British Aerospace è diventata Bae Systems nel dicembre 1999, dopo che si è perfezionata l'acquisizione e fusione con la Marconi Defence Electronics da Gec, la quale è divenuta Marconi Plc. Aerospatiale Matta e Dasa si sono fuse in Eads nel giugno 2000. La francese Thomson-Csf è diventata Thales, cioè Talete, il 18 dicembre 2000, a suggello della riorganizzazione e della crescita in Gran Bretagna con l'acquisto di Racal.
Con Nomen sulle orme di Thales. La metamorfosi allo studio di Finmeccanica ricorda quella del gruppo francese, con il quale tra l'altro ci sono colloqui per un'alleanza nell'elettronica. Il principale consulente - secondo indiscrezioni - è lo stesso che ha scelto il nome Thales, l'agenzia tedesca Nomen International. «La nostra squadra traduce le vostre esigenze per il nome in poche lettere», è il suo motto.
Nomen ha studiato nomi di automobili (Toyota Yaris, Fiat Idea, Volkswagen Toutan, Seat Arosa, Kia Picanto), trapani (Quattro di Black & Decker, Ixo per Bosch), ma anche di alimenti (yogurt, formaggio), profumi (CerrutiSi, Incanto per Ferragamo, Exult per Naomi Campbell), intimo femminile (Unno per Princesa-Sara Lee). Gli specialisti di naming hanno già presentato alcune ipotesi preliminari, tra cui Syntex, Syntigo, Elvyon. All'interno di Finmeccanica piacciono di più marchi come Selenia, storica azienda della difesa oppure Alenia. Le ipotesi sono tante. La parola decisiva sarà di Guarguaglini, il quale punta a presentarsi al salone aerospaziale di Le Bourget, in giugno, con la nuova livrea.

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