Il comune di Miglionico aderisce alla campagna

Fonte: Comune di Miglionico - 25 ottobre 2012

Con deliberazione di Consiglio Comunale presa lo scorso 29 settembre, anche il comune di Miglionico in provincia di Matera ha deciso di sostenere "Taglia le ali alle armi" con una votazione unanime. Di seguito la delibera di approvazione.

NO F35 piazze

Dato atto che il numero dei presenti è legale per la validità delle deliberazioni a termine dell’art. 38 del T.U. sull’ordinamento degli enti locali, approvato con D. Lgs. n. 267/2000 essendo questa la prima  convocazione, il Sig.  BUONO Angelo assume la presidenza e dichiara aperta la seduta.

 

 

 

 

Il Sindaco – Presidente dà lettura e sottopone all'approvazione del Consiglio Comunale  la proposta di ordine del giorno in oggetto.

Terminata   l’illustrazione  invita i Consgilieri a   deliberare in merito.

 

 

IL CONSIGLIO  COMUNALE

 

Udita la relazione illustrativa del Sindaco  Presidente  relativa alla proposta in oggetto di ordine del giorno;

 

Premesso che

  • Il nostro Paese sta attraversando una gravissima crisi economica e finanziaria che sta provocando un forte aumento della povertà, della disoccupazione, del disagio e dell'insicurezza sociale i cui segni sono già ben visibili sul nostro territorio;
  • negli ultimi anni è stata realizzata una drastica riduzione della spesa pubblica e in particolare dei fondi a disposizione in settori di importanza vitale per i cittadini, come la sanità, l'assistenza sociale,l'istruzione; in particolare, i fondi nazionali a carattere sociale (fondo politiche sociali,fondo per la nonautosufficienza, fondo per i giovani.. .) sono passati da 1,594 miliardi del 2007 a 193 milioni di eurodel 2012;
  • i tagli agli Enti Locali e alle regioni nel periodo 201 1 - 2013 superano i 33 miliardi di euro e hanno compromesso le loro capacità di fornire risposte concrete ed efficaci alle necessità fondamentali dei cittadini e delle famiglie;

 

Considerato che negli ultimi decenni i problemi della sicurezza economica, sociale ed ambientale hanno assunto una posizione prioritaria rispetto a quelli della difesa militare e che gli stati hanno sempre più difficoltà ad assicurare la necessaria coesione sociale ed economica e quindi a mantenere la pace interna;

 

Ricordato che 1'ONU e l'Unione Europea sono da tempo impegnati ad ampliare la dimensione umana del concetto di pace e sicurezza includendovi: benessere economico, stabilità politica, democrazia, sviluppo, pace sociale, diritti umani e bisogni primari quali educazione, salute, alimentazione, alloggio;

 

Considerato che l'Italia aveva previsto nel 2002 di acquistare 13 1 cacciabombardieri F35 denominati

Joint Strike Fighter (JSF) per un costo di circa 15 miliardi di euro, a cui si deve sommare un costo d'uso e di manutenzione valutato in oltre 40 miliardi di euro;

 

Considerato che si tratta di un'arma da guerra con capacità di trasporto di ordigni nucleari palesemente in contrasto sia con l'articolo 11 della Costituzione Italiana che con la Carta dell'ONU e che le missioni di pace previste dalle Nazioni Unite escludono l'impiego di simili ordigni distruttivi;

 

Considerato che, anche secondo il Pentagono, l'aereo in questione deve risolvere numerosi problemi

tecnici, mentre continuano a lievitare i suoi costi e che le ricadute occupazionali in Italia sono alquanto

basse ed incerte;

 

Considerato che una recente ricerca dell'università del Massachusetts ha calcolato che se investiamo un miliardo di dollari nella difesa abbiamo 11.000 nuovi posti di lavoro, 17.000 se lo investiamo nelle energie rinnovabili e 29.000 se il miliardo di dollari venisse investito nel settore dell'educazione;

 

Considerato che diverse nazioni partner del progetto JSF stanno rivedendo i loro programmi d'acquisto anche rinviandoli nel tempo;

 

Ricordato che se l'Italia si ritirasse dal suddetto progetto non dovrebbe pagare nessuna penale;

 

Considerato che il nostro Paese già spenderà nel 2012 oltre 23 miliardi di euro per la Difesa, collocandosi, secondo la classifica del SIPRI al decimo posto al mondo per spese militari (anno 2010);

 

Ricordando  l'appello lanciato dalla Marcia Perugia - Assisi per la pace e la fratellanza dei popoli del 25 settembre 2011, alla quale hanno partecipato oltre duecentomila persone;

 

Preso atto delle proposte avanzate da numerose organizzazioni della società civile ed in particolare dalla Rete Italiana per il Disarmo, Sbilanciamoci e Tavola della Pace, che invitano a ridurre le spese militari come sta succedendo in tutti i paesi occidentali;

 

Con   voti  unanimi e  favorevoli  resi nei modi di legge, dai n.9  Consiglieri presenti e votanti compreso  il Sindaco;

D  E  L  I  B  E  R  A

Che quanto espresso in narrativa costituisce parte integrante e sostanziale del presente deliberato;

Chiede

 

  • Al Parlamento ed al Governo italiano, di non procedere all'acquisto dei cacciabombardieri F35,  destinando i  sodi risparmiati  al  rilancio e allo sviluppo  del Paese;

 

  • di procedere  ad una  rapida revisione e riduzione complessiva della  spesa  militare  ridefinendo  altresì, in modo aperto e  democratico, una nuova politica  di sicurezza  e una  rinnovata politica  estera  italiana ed  europea coerenti  con il dettato  della  nostra Costituzione e la Carta  delle Nazioni  Unite.

 

Inoltre, si chiede  al Servizio Pubblico Radiotelevisivo (Rai)

 

  • Di  promuovere  finalmente  una discussione  aperta e trsparente  sulle spese  militari, il bilancio  della  Difesa e la  riforma del  nostro sistema  di sicurezzain modo da consetire  a tutti  gli italiani  di decidere in modo  responsabile.

 

Propone

 

Di utilizzare le  risorse finanziarie   che si renderebbero  eventulmente disponibili:

 

  • Per la messa in sicurezza  degli edifici scolastici ed il miglioramento  della  qualità  dell’offerta  formativa anche  attraverso  una maggiore  infrastrutturazione delle  scuole di ogni ordine e grado.
  • Per  promuovere  ulteriormente la  produzione di energia  da fonti rinnovabili e politiche  di contenimento  dei consumi  energetici, al fine  di conseguire il risultato  di più proficue  politiche di tutela dell’ambiente e del territorio.
  • Per tutelare  il territorio  Italiano  dai  disastrosi  fenomeni di   dissesto idrogeologico e mettere in  sicurezza  il suo patrimonio  edilizio.

Infine  decide

 

  • Di collaborare  con il Coordinamento Nazionale degli Enti Locali per la Pace e i Diritti Umani, per rafforzare l'impegno per il disarmo e la sicurezza umana;

 

  • Di inviare il presente ordine del giorno al Presidente del Consiglio, ai Presidenti e Capigruppo di Camera e Senato, al Coordinamento Nazionale degli Enti Locali per la Pace e i Diritti Umani e  alla Campagna “Taglia le ali  alle armi”.

 

 

Successivamente  

        Con  separata e conforme votazione

D E L I B E R A

            Di  dichiarare il presente atto immediatamente eseguibile ai sensi dell’art.134, comma 4 del             D.Lgs. 18.08.2000, n.267.-