Il comune di Miglionico aderisce alla campagna
Con deliberazione di Consiglio Comunale presa lo scorso 29 settembre, anche il comune di Miglionico in provincia di Matera ha deciso di sostenere "Taglia le ali alle armi" con una votazione unanime. Di seguito la delibera di approvazione.
Dato atto che il numero dei presenti è legale per la validità delle deliberazioni a termine dell’art. 38 del T.U. sull’ordinamento degli enti locali, approvato con D. Lgs. n. 267/2000 essendo questa la prima convocazione, il Sig. BUONO Angelo assume la presidenza e dichiara aperta la seduta.
Il Sindaco – Presidente dà lettura e sottopone all'approvazione del Consiglio Comunale la proposta di ordine del giorno in oggetto.
Terminata l’illustrazione invita i Consgilieri a deliberare in merito.
IL CONSIGLIO COMUNALE
Udita la relazione illustrativa del Sindaco Presidente relativa alla proposta in oggetto di ordine del giorno;
Premesso che
- Il nostro Paese sta attraversando una gravissima crisi economica e finanziaria che sta provocando un forte aumento della povertà, della disoccupazione, del disagio e dell'insicurezza sociale i cui segni sono già ben visibili sul nostro territorio;
- negli ultimi anni è stata realizzata una drastica riduzione della spesa pubblica e in particolare dei fondi a disposizione in settori di importanza vitale per i cittadini, come la sanità, l'assistenza sociale,l'istruzione; in particolare, i fondi nazionali a carattere sociale (fondo politiche sociali,fondo per la nonautosufficienza, fondo per i giovani.. .) sono passati da 1,594 miliardi del 2007 a 193 milioni di eurodel 2012;
- i tagli agli Enti Locali e alle regioni nel periodo 201 1 - 2013 superano i 33 miliardi di euro e hanno compromesso le loro capacità di fornire risposte concrete ed efficaci alle necessità fondamentali dei cittadini e delle famiglie;
Considerato che negli ultimi decenni i problemi della sicurezza economica, sociale ed ambientale hanno assunto una posizione prioritaria rispetto a quelli della difesa militare e che gli stati hanno sempre più difficoltà ad assicurare la necessaria coesione sociale ed economica e quindi a mantenere la pace interna;
Ricordato che 1'ONU e l'Unione Europea sono da tempo impegnati ad ampliare la dimensione umana del concetto di pace e sicurezza includendovi: benessere economico, stabilità politica, democrazia, sviluppo, pace sociale, diritti umani e bisogni primari quali educazione, salute, alimentazione, alloggio;
Considerato che l'Italia aveva previsto nel 2002 di acquistare 13 1 cacciabombardieri F35 denominati
Joint Strike Fighter (JSF) per un costo di circa 15 miliardi di euro, a cui si deve sommare un costo d'uso e di manutenzione valutato in oltre 40 miliardi di euro;
Considerato che si tratta di un'arma da guerra con capacità di trasporto di ordigni nucleari palesemente in contrasto sia con l'articolo 11 della Costituzione Italiana che con la Carta dell'ONU e che le missioni di pace previste dalle Nazioni Unite escludono l'impiego di simili ordigni distruttivi;
Considerato che, anche secondo il Pentagono, l'aereo in questione deve risolvere numerosi problemi
tecnici, mentre continuano a lievitare i suoi costi e che le ricadute occupazionali in Italia sono alquanto
basse ed incerte;
Considerato che una recente ricerca dell'università del Massachusetts ha calcolato che se investiamo un miliardo di dollari nella difesa abbiamo 11.000 nuovi posti di lavoro, 17.000 se lo investiamo nelle energie rinnovabili e 29.000 se il miliardo di dollari venisse investito nel settore dell'educazione;
Considerato che diverse nazioni partner del progetto JSF stanno rivedendo i loro programmi d'acquisto anche rinviandoli nel tempo;
Ricordato che se l'Italia si ritirasse dal suddetto progetto non dovrebbe pagare nessuna penale;
Considerato che il nostro Paese già spenderà nel 2012 oltre 23 miliardi di euro per la Difesa, collocandosi, secondo la classifica del SIPRI al decimo posto al mondo per spese militari (anno 2010);
Ricordando l'appello lanciato dalla Marcia Perugia - Assisi per la pace e la fratellanza dei popoli del 25 settembre 2011, alla quale hanno partecipato oltre duecentomila persone;
Preso atto delle proposte avanzate da numerose organizzazioni della società civile ed in particolare dalla Rete Italiana per il Disarmo, Sbilanciamoci e Tavola della Pace, che invitano a ridurre le spese militari come sta succedendo in tutti i paesi occidentali;
Con voti unanimi e favorevoli resi nei modi di legge, dai n.9 Consiglieri presenti e votanti compreso il Sindaco;
D E L I B E R A
Che quanto espresso in narrativa costituisce parte integrante e sostanziale del presente deliberato;
Chiede
- Al Parlamento ed al Governo italiano, di non procedere all'acquisto dei cacciabombardieri F35, destinando i sodi risparmiati al rilancio e allo sviluppo del Paese;
- di procedere ad una rapida revisione e riduzione complessiva della spesa militare ridefinendo altresì, in modo aperto e democratico, una nuova politica di sicurezza e una rinnovata politica estera italiana ed europea coerenti con il dettato della nostra Costituzione e la Carta delle Nazioni Unite.
Inoltre, si chiede al Servizio Pubblico Radiotelevisivo (Rai)
- Di promuovere finalmente una discussione aperta e trsparente sulle spese militari, il bilancio della Difesa e la riforma del nostro sistema di sicurezzain modo da consetire a tutti gli italiani di decidere in modo responsabile.
Propone
Di utilizzare le risorse finanziarie che si renderebbero eventulmente disponibili:
- Per la messa in sicurezza degli edifici scolastici ed il miglioramento della qualità dell’offerta formativa anche attraverso una maggiore infrastrutturazione delle scuole di ogni ordine e grado.
- Per promuovere ulteriormente la produzione di energia da fonti rinnovabili e politiche di contenimento dei consumi energetici, al fine di conseguire il risultato di più proficue politiche di tutela dell’ambiente e del territorio.
- Per tutelare il territorio Italiano dai disastrosi fenomeni di dissesto idrogeologico e mettere in sicurezza il suo patrimonio edilizio.
Infine decide
- Di collaborare con il Coordinamento Nazionale degli Enti Locali per la Pace e i Diritti Umani, per rafforzare l'impegno per il disarmo e la sicurezza umana;
- Di inviare il presente ordine del giorno al Presidente del Consiglio, ai Presidenti e Capigruppo di Camera e Senato, al Coordinamento Nazionale degli Enti Locali per la Pace e i Diritti Umani e alla Campagna “Taglia le ali alle armi”.
Successivamente
Con separata e conforme votazione
D E L I B E R A
Di dichiarare il presente atto immediatamente eseguibile ai sensi dell’art.134, comma 4 del D.Lgs. 18.08.2000, n.267.-