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Commercio Armi

Per Zanoni (Eurodeputato Idv) bisogna andare verso trattato più rigoroso

15 giugno 2012 - Francesco Vignarca

“Ci vuole un nuovo trattato internazionale giuridicamente vincolante sul commercio di armi che risolva per sempre le aberrazioni di oggi”. E' il commento di Andrea Zanoni, Eurodeputato IdV, all'approvazione di oggi da parte del Parlamento europeo a Strasburgo della risoluzione “sui negoziati relativi al trattato delle Nazioni Unite sul commercio di armi”. “Un commercio delle armi Ragazzo angolano insufficientemente regolamentato, non controllato e opaco si traduce in un commercio irresponsabile che ha provocato inutili sofferenze, ha alimentato conflitti armati, instabilità, attacchi terroristici e corruzione in tutto il mondo”. Nonostante la crisi economica e finanziaria, il valore delle esportazioni mondiali ha continuato a crescere e gli Stati membri dell'Ue rappresentano costantemente circa il 30% di tutte le esportazioni e sono tra i principali produttori ed esportatori di armi nel mondo. “Per questo motivo l'Ue ha la diretta responsabilità di sviluppare un commercio di armi regolamentato, trasparente e controllato a livello globale”. La risoluzione dell'Eurodeputata finlandese liberale Anneli Jäätteenmäki è stata approvata a larga maggioranza dal Parlamento (612 favorevoli, 18 contrari e 36 astenuti) che chiede che i negoziati sul commercio delle armi ATT del prossimo luglio portino ad un testo globale con norme vincolanti e l'istituzione di una specifica Unità di attuazione e sostegno. “Bisogna anche allargare la gamma di armi coperte dal trattato a quelle convenzionali, compresi le armi di piccolo calibro e quelle a munizioni leggere – aggiunge Zanoni – Nonché contemplare tutti gli aspetti del commercio compresi i trasferimenti tra Stati, da Stati a privati, i noleggi e i prestiti, i doni, gli aiuti o qualsiasi altra forma di trasferimento”. “L'Europa, tramite l'Alto Rappresentante Catherine Ashton, deve parlare con una sola voce per regolamentare uno dei commerci oggi più anarchici e pericolosi al mondo”, conclude l'Eurodeputato.

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