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Caso Finmeccanica, tre indagati. Rogatorie internazionali sui fondi neri

La Procura di Roma a caccia di fondi neri: nel mirino gli affari del faccendiere Mokbel. Sarà ascoltato l'ex senatore Di Girolamo
ELSA VINCI e MARIA ELENA VINCENZI
Fonte: La Repubblica.it - 29 maggio 2010

Le mani di Mokbel su Finmeccanica: tre indagati e rogatorie internazionali, la procura di Roma a caccia di fondi neri. L'affarista romano è il primo a venire iscritto nella nuova inchiesta per riciclaggio, aperta da Giancarlo Capaldo per approfondire il sodalizio con un consulente dell'azienda leader in alte tecnologie, Lorenzo Cola, uomo vicino al presidente Pierfrancesco Guarguaglini. Dalle intercettazioni raccolte nell'indagine sulla frode che ha coinvolto Fastweb e Tis, emerge che nel 2007 Gennaro Mokbel ha investito otto milioni di euro, con un operazione "estero su estero", nella Digint, partecipata al 49% da Finmeccanica. Il pm ha avviato rogatorie in Europa e negli Stati Uniti. L'obiettivo è trovare traccia degli otto milioni versati per l'acquisto delle quote Digint. Ieri un vertice tra magistrati e il comandante del Ros, Giampaolo Ganzer.
Guarguaglini
"Ahò, sò cinque mesi che avemo tirato fori li sordi e nun avemo visto 'no straccio de contratto", dice Mokbel a metà febbraio del 2008. E l'ex senatore del Pdl Nicola Di Girolamo invita alla calma: "Abbiamo costruito questa holding con i crismi e secondo i dettami che avevamo concordato. E' quella che consentirà a tutti di fare il salto di qualità. E' ineccepibile, tecnicamente perfetta, è lo strumento più asettico e qualificato per sedersi a qualsiasi tavolo. Attraverso quest'operazione di Finmeccanica, che è il fiore all'occhiello che potremo rivenderci domani mattina... Che solo una holding del genere potevi entrare in Finmeccanica. Anzi addirittura Finmeccanica ha chiesto una partecipazione attraverso un fondo lussemburghese". Il gruppo di Mokbel pensava di ricavare 500 milioni di euro dalla cessione di Digint a Finmeccanica. Ed è in questo quadro che gli inquirenti collocano la visita che, il 6 maggio 2008, Marco Toseroni e un avvocato fanno negli uffici romani del colosso pubblico, "per incontrare il direttore generale Zappa e meglio definire i rapporti strategici". Finito l'incontro, Toseroni informa Di Girolamo, che presto sarà interrogato.
Anche Mokbel parlando con un amico afferma: "Ieri sera sono stato a cena con uno dei tre capoccioni di Finmeccanica. Lui però vive in America, a Washington. E' quello che ha firmato l'accordo da sei miliardi sugli aerei negli Usa". Incontro smentito dall'azienda. I contratti per riempire la Digint però non arrivano e, il 9 giugno del 2008, Mokbel scopre nel suo ufficio ai Parioli le cimici lasciate dagli investigatori. Decide così di far saltare l'affare.

Le notizie sull'inchiesta provocano lo scivolone di Finmeccanica in Borsa, che ieri ha registrato meno 3,19%

Note: Articolo al link
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