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La Cina rallenta il riarmo, almeno in apparenza

Gianandrea Gaiani
Fonte: Panorama - 05 marzo 2010

La Cina continua la corsa al riarmo ma quest’anno rallenta la galoppata con una crescita del bilancio destinato alle Forze Armate per la prima volta negli ultimi venti anni al di sotto delle due cifre.

Il portavoce dell’Assemblea nazionale del popolo, cioè il Parlamento cinese, Li Zhaoxing, ha annunciato ieri stanziamenti militari per il 2010 pari a 532.115 miliardi di yuan.

Si tratta di circa 78 miliardi di dollari (il quadruplo di quello che spende l’Italia includendo anche il bilancio dell’Arma dei Carabinieri) cioè il secondo bilancio della Difesa del mondo dopo gli Stati Uniti che con 664 miliardi quest’anno assorbono la metà delle spese militari mondiali. La Cina stacca quindi rivali come Giappone e Gran Bretagna, che finora avevano seguito gli Usa nella classifica dei maggiori stanziamenti per gli apparati militari ma in confronto al 2009 il bilancio cinese cresce “solo” del 7,5 per cento rispetto agli incrementi registrati nel 2009 (più 14,5 per cento), nel 2008 (17, 8) e nel 2007 (14,9).
Ufficiali cinesi
La crisi finanziaria ha certo colpito duro anche in Cina limitando le risorse pubbliche ma è possibile che Pechino intenda dimostrare al mondo un rallentamento nell’ampliamento delle spese militari che in realtà non resiste. La Cina comunista non ha mai avuto un bilancio militare trasparente e gli analisti statunitensi che ogni anno al Pentagono redigono il China Military Power Report sottolineano che buona parte degli investimenti in questo settore vengono occultati spalmandoli su altre voci del bilancio dello stato.

L’acquisizione di armi ed equipaggiamenti all’estero (per lo più in Russia), ma anche dalla gigantesca industria bellica nazionale e i costi delle forze strategiche che comrendono centinaia di missili balistici a medio raggio e decine a lungo raggio vengono finanziati con stanziamenti ad hoc che esulano dal bilancio della Difesa. Per questo il Pentagono ritiene che nel 2009 le risorse reali destinate all’apparato militare cinese ammontassero a 105/150 miliardi di dollari, cifra che potrebbe aumentare quest’anno. In pratica la percentuale del prodotto interno lordo cinese destinata alla Difesa salirebbe dall1,5 per cento ufficiale ad almeno il 3 per cento reale.

Livelli credibili considerando le necessità di ammodernamento in tutti i settori che riguardano una macchina militare composta da oltre 2 milioni di soldati con una cinquantina di grandi navi da guerra (una portaerei ex russa è in fase di ammodernamento), 35 sottomarini dei quali sei nucleari, 15.000 mezzi corazzati e altrettanti cannoni in buona parte obsoleti oltre a un migliaio di jet e 500 elicotteri per metà ormai troppo datati per essere competitivi.

Note: Articolo al link http://blog.panorama.it/mondo/2010/03/05/la-cina-rallenta-il-riarmo-almeno-in-apparenza/
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