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Nucleare russo per Pechino

Vladimir Sapozhnikov
Fonte: Il Sole 24 Ore - 24 maggio 2008

Dalla piena unità di vedute tra Russia e Cina sui più importanti problemi internazionali, basata sul rifiuto di riconoscere il primato degli Stati Uniti negli affari mondiali, a un maxi accordo da um miliardo e mezzo di dollari per promuovere in Cina il settore nucleare civile con l'assistenza tecnica di Mosca: questi i temi centrali della prima giornata della visita ufficiale ieri a Pechino del nuovo presidente russo, Dmitrij Medvedev. In un comunicato congiunto Medvedev e il leader cinese, Hu Jintao, hanno condannato in termini molto duri il progetto degli Stati Uniti di costruire nell'Europa centrale e orientale un sistema antimissile, noto anche come "scudo stellare", che Washington ritiene cruciale per garantire le propria sicurezza e quella dei suoi alleati.

Medvedev e Hu Jintao hanno dichiarato che il sistema antimissile, che dovrà essere composto da un potente radar e da una batteria di missili intercettori, danneggerà la fiducia tra gli Stati, la stabilità regionale e comprometterà gli sforzi internazionali per controllare gli armamenti e il processo di non-proliferazione. Il progetto di Washington di collocare componenti dello scudo anti-missile in Polonia e nella Repubblica Ceca (per intercettare gli eventuali lanci di razzi intercontinentali dall'Iran e dai territori dei cosiddetti Stati canaglia) ha suscitato una forte protesta di Mosca, che lo ha considerato una minaccia alla sicurezza nazionale del Paese. Unità di vedute anche sulla violazione dei diritti umani, accusa occidentale che accomuna i due Paesi: «Ci opponiamo - hanno detto i due leader - a una politicizzazione della questione per interferire negli affari di altri Stati»
Russia e Cina in collaborazione
Sul piano delle relazioni economiche bilaterali Mosca e Pechino hanno firmato una partnership da oltre 1,5 miliardi di dollari che prevede la costruzione, da parte degli specialisti russi in Cina sud-occidentale, di uno stabilimento per l'arricchimento dell'uranio. L'accordo deve compensare le perdite dell'industria per la difesa russa legate alla riduzione delle importazioni cinesi per quanto concerne armamenti e tecnica militare.
«Ci siamo accordati per aumentare il più possibile il volume del commercio tra i nostri due Paesi, migliorarne la struttura, concentrandosi sui prodotti dell'industria metalmeccanica, ampliare la collaborazione tecnico-scientifica», ha sottolineato il presidente Hu, secondo cui già nei prossimi anni l'interscambio potrà salire dagli attuali 40,2 miliardi a 70 miliardi di dollari l'anno. Dal canto suo Medvedev ha auspicato l'eliminazione degli attuali squilibri nel commercio bilaterale: mentre nel 2003-2007 la quota dei prodotti cinesi nelle importazioni russe è cresciuta da 5,8% al 12,2%, la quota di quelli russi nell'import cinese è scesa dal 6,2% al 4,5 per cento.

Infine Medvedev e Hu Jintao hanno discusso della cooperazione russo-cinese nel settore gas-petrolifero: la Russia si è impegnata a costruire un tratto che dovrà collegare l'oleodotto Siberia-Pacifico alle raffinerie nel territorio cinese. Inoltre Medvedev ha dichiarato che il Cremlino studia l'opportunità di costruire un gasdotto dalla Siberia verso la Cina, che potrebbe essere esteso fino alla Corea del Sud.

Note: Articolo originale al link http://www.ilsole24ore.com/art/SoleOnLine4/Mondo/2008/05/nucleare-russo-pechino.shtml?uuid=1ef50296-297d-11dd-a9d2-00000e25108c&DocRulesView=Libero
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