ControllArmi

ControllArmi

RSS logo

I buchi di Bush

Gli Usa presentano il bilancio per il 2008, con le spese militari più alte di sempre
Alessandro Ursic
Fonte: Peacereporter - 06 febbraio 2008

In attesa di vedere chi si insedierà alla Casa Bianca dal prossimo gennaio, l'ultimo anno fiscale gestito dall'amministrazione Bush sarà anche quello con le più alte spese militari di sempre: 515 miliardi di dollari, l'8 per cento in più rispetto al 2008, solo per far funzionare la grande macchina che fa capo al Pentagono. Per le guerre in Iraq e in Afghanistan ci sono spese ulteriori, per il momento fissate in 70 miliardi di dollari solo per la prima parte dell'anno fiscale 2009, che inizia il prossimo ottobre: è scontato che cresceranno. Tenendo conto dell'inflazione, la richiesta dell'amministrazione al Congresso è la più alta dai tempi della Seconda guerra mondiale.
Soldati USA in Iraq
Deficit alle stelle.
Combinato con altre spese pubbliche, il bilancio proposto dall'amministrazione Bush ammonta a 3.100 miliardi e farà crescere il deficit fino a 410 miliardi per quest'anno e 407 miliardi nel 2009, di poco sotto il record di 413 miliardi di quattro anni fa. Otto anni fa, la situazione era completamente diversa: l'allora amministrazione Clinton si chiedeva come impiegare il surplus di bilancio garantito dal boom economico degli anni Novanta, si parlava di ridurre le spese militari. Oggi, il presidente Bush continua a prevedere un avanzo di bilancio di 48 miliardi di dollari nel 2012, una promessa fatta due anni fa. Ma secondo gli analisti, mantenerla sarà difficile: l'economia degli Stati Uniti, se non sta entrando in recessione, sta sicuramente rallentando e il bilancio di quest'anno è appesantito anche dal pacchetto di 150 miliardi di dollari promesso dal presidente per stimolare la ripresa dell'economia. Molto dipenderà anche dalla conferma o meno dei tagli fiscali voluti all'inizio del primo mandato di Bush, che scadono nel 2010: questa sarà la patata bollente che si ritroverà tra le mani il suo successore.

Il confronto con altri periodi.
Tornando alle spese militari, all'aumento contribuisce la creazione del Comando africano, il nuovo centro militare statunitense per un continente finora trascurato, ma che nell'ambito della guerra al terrorismo viene ora visto con occhi diversi dal Pentagono. Altri 21 miliardi saranno destinati all'aumento delle retribuzioni per membri dell'Esercito e ai Marines. In complesso, in otto anni di amministrazione Bush le spese militari sono aumentate del 30 percento, seguendo di pari passo la crescita dell'economia nazionale. Se è vero che gli Stati Uniti spendono circa il 50 percento del budget mondiale per le operazioni militari, il dipartimento della Difesa minimizza facendo notare che la quota del Prodotto interno lordo statunitense destinata alle spese militari è del 3,4 percento (circa il 4 percento se si contano anche le richieste extra per i conflitti in corso); in Europa la media si aggira intorno al 2 percento, l'Italia spende l'1,3 percento. E pur con i fronti di Iraq e Afghanistan ancora attivi, il confronto con altri periodi storici in cui gli Stati Uniti erano in guerra mostra che all'epoca del conflitto in Corea le spese militari costituivano il 14 percento del Pil, mentre in Vietnam erano del 9 percento.

Note: Articolo originale al link http://www.peacereporter.net/dettaglio_articolo.php?idpa=&idc=2&ida=&idt=&idart=10047
.