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La mappa del traffico d'armi

Armsflow, un sito che raccoglie in mappe il volume del traffico dichiarato di armi convenzionali
Gabriele de Palma
Fonte: Corriere della Sera - 04 febbraio 2008

Forse non tutti sanno che il principale importatore di armi italiane nel 2006 è stato il Perù. E che il secondo importatore è la Grecia. O che esportiamo armi (convenzionali ovviamente) anche in Pakistan. Proiettili

Sono le cose che si scoprono consultando il bel sito Armsflow allestito con i dati dello Stockholm International Peace Research Institute (Sipri). L'intento è di dare resoconto di tutte le vendite di armi effettuate regolarmente tra il 1950 e il 2006. I dati sono organizzati in una mappa che indica i flussi di armamenti in transito per il mondo. TIV I dati del Sipri sono organizzati in base a un indice, il Trend Indicator Values (Tiv) che misura il volume di armi trasferite tra i Paesi del mondo. Non vengono cioè incluse le armi prodotte e usate nella stessa nazione, e quindi i dati non valgono come indicatori del numero di armi in circolazione. Il grafico cumulativo del traffico d'armi degli ultimi 56 anni, che riporta in rosso le tratte principali compiute dalle armi, ricopre completamente l'Europa, dove vengono prodotte, finiscono o semplicemente transitano per giungere in altri Paesi. È però possibile scorporare i dati delle singole nazioni e visualizzarli anno per anno. In questo modo i dati sono più facilmente interpretabili e paragonabili. I principali importatori degli ultimi due anni sono stati la Cina, seguita dagli Emirati arabi, l'India e abbastanza sorprendentemente, la Grecia. I principali esportatori (sempre per il periodo 2005-2006) sono invece gli Stati Uniti seguiti dalla Russia e dalla Germania.

SONO SOLO DATI - L'utilità della mappa è abbastanza intuibile: denunciare, mostrare il volume di affari, o, se preferite, semplicemente informare. Trattandosi di dati è poi possibile fargli dire più o meno quello che si vuole in base alla lettura che ne si vuol dare. Ad esempio paragonando il traffico mondiale del 1980 – in piena guerra fredda – con quello del 2005 si scopre che il flusso è diminuito del 57 per cento. Dal 2001 al 2006 invece il traffico raddoppia, e in Italia dal 2005 al 2006 il Tiv è passato da 129 a 697. Dati da maneggiare con cura.

Note: Il sito con la mappa è http://www.armsflow.org/

Articolo al link http://www.corriere.it/scienze_e_tecnologie/08_febbraio_04/traffico_armi_8af6bfb6-d33d-11dc-8916-0003ba99c667.shtml
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