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Il costo delle missioni all'estero

Il decreto per la proroga delle missioni internazionali italiane è arrivato oggi alla Camera e sarà votato domani. Ecco i suoi contenuti
Fonte: Aprile Online - 05 marzo 2007


Poco più di un miliardo (1.040,5 milioni di euro) è questa la cifra stanziata dal governo per finanziare le missioni all'estero, dalla Bosnia al Libano, dal Darfur al Sudan, per l'anno 2007. Una quantità di denaro che servirà a sostenere non solo il settore militare e le sue attività, ma anche gli interventi umanitari offerti dal nostro paese alle popolazioni locali. Questo è quanto stabilito dal decreto per la proroga delle missioni internazionali approdato oggi alla Camera per essere sottoposto domani a votazione. A metterne in pericolo l'approvazione, in particolare al Senato dove la situazione numerica è tristemente conosciuta, il passaggio relativo all'Afghanistan, per il quale sono previsti 310 milioni di euro da investire nelle spese militari e 50 milioni per interventi di ricostruzione; a cui si andranno ad aggiungere i 500 milioni da erogare a favore della Conferenza di pace proposta dal ministro degli Esteri Massimo D'Alema.
Vediamo nello specifico la distribuzione delle risorse.
L'Unione Africana riceverà dall'Italia 10 milioni di euro per istituire una forza internazionale di pace in Somalia; "per interventi volti a migliorare le condizioni di vita della popolazione" saranno destinati 40 milioni all'Afghanistan (nel testo originario erano 30), 30 milioni al Libano, 5,5 al Sudan. Per svolgere queste attività sarà data la precedenza a enti e organismi che impiegano personale locale.
Per ricostruire le infrastrutture distrutte dai bombardamenti e ripristinare i servizi essenziali saranno spesi 9,172 milioni di euro di cui 7,1 in Afghanistan, 1 in Libano e Kosovo e 72.000 euro in Bosnia-Erzegovina. Mentre le forze armate libanesi avranno "a titolo gratuito" rilevatori di esplosivi per la bonifica del territorio (che costeranno 300.000 euro).
Inoltre sono state programmate e sovvenzionate anche tre conferenze: quella di Roma relativa alla giustizia in Afghanistan (costo 127.800 euro), quella per le pari opportunità a difesa dei diritti umani delle donne e dei bambini nei territori in cui si svolgono le missioni italiani (50.000 euro) e infine la Conferenza internazionale di pace per l'Afghanistn proposta dal governo (500.000 euro).

Ecco la ripartizione del denaro alle forze militari schierate nei diversi teatri mondiali. Per i soldati schierati in Libano 386,68 milioni; in Afghanistan 310,08 milioni; nei Balcani 143,85 milioni; in Bosnia-Erzegovina 30,56 milioni, per sostenere, anche l'unità di polizia integrata.

Altre missioni meno note dovranno essere portate avanti e finanziate. Quella inaugurata nel Mediterraneo e chiamata "Active Endeavour", dedicata all'opera di contrasto al terrorismo, che potrà contare su 8,17 milioni di euro; 1,49 milioni andranno alla missione degli osservatori internazionali a Hebron; 1,4 per l'assistenza alle frontiere al valico di Rafah; 656mila euro per il personale militare in Darfur; 411,8 alla missione di polizia dell'Ue in Congo; 217,5 alla missione peacekeeping dell'Onu a Cipro. Infine per assistere le forze armate albanesi saranno stanziati 3 milioni di euro "per la fornitura di mezzi, materiali e servizi" per infrastrutture e Telecomunicazioni

Accanto all'esercito, continuerà ad essere impiegata anche una vasta schiera di appartenenti alle forze dell'ordine, che partecipano alle missioni internazionali nelle "zone calde" come l'Albania e i Balcani, per una spesa di circa 13 milioni di euro. La Guardia di finanza impegnata in Afghanistan riceverà 2,47 milioni, e 192mila euro quella in Kosovo; la polizia in Kosovo 1,2 milioni, per i programmi di cooperazione in Albania e nei paesi balcanici 7,85 milioni; per i carabinieri in Bosnia-Erzegovina 1,16 milioni e per la partecipazione italiana all'operazione di polizia in Palestina 62mila euro. Per aiutare le forze dell'ordine in Medio Oriente sono previsti anche corsi di introduzione alla lingua e alla cultura araba che costeranno 200mila euro.

In Iraq invece, dopo il rientro delle nostre truppe, prosegue la missione umanitaria e di ricostruzione per la quale nel 2007 saranno stanziati 30 milioni di euro. Inoltre 208 mila euro serviranno per inviare personale non diplomatico all'Ambasciata italiana a Baghdad. E 10,38 milioni per la proroga della partecipazione di personale militare impegnato in attività di formazione e addestramento delle forze armate e di polizia irachene. Nel 2007 si svolgeranno in Italia anche corsi per magistrati e funzionari iracheni, a cura del ministro della Giustizia, per i quali sono previsti 236mila euro.

Aumentano di 200.000 euro (arrivando a 400mila) le spese per l'Unità di crisi presso la Farnesina e 232.600 euro serviranno per pagare i funzionari diplomatici che partecipano alle missioni internazionali.

L'Italia, inoltre, parteciperà con 2,8 milioni di euro ai Fondi fiduciari della Nato destinati al reinserimento nella vita del personale in esubero in Bosnia e Serbia e il rafforzamento della gestione autonoma della sicurezza in Iraq. E con 972mila euro alle iniziative della Politica europea di sicurezza e difesa.

Note:
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