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27 miliardi di dollari investiti nella produzione di Munizioni Cluster

Il cattivo comportamento delle Banche mentre queste armi messe al bando continuano ad essere usate in Ucraina ed in Siria.
Fonte: Campagna Italiana Mine - 30 novembre 2014

Sono 151 gli istituti finanziari nel mondo che hanno investito dal 2011 al 2014 circa 27 miliardi di dollari in compagnie produttrici di Munizioni Cluster. La notizia è presente nel report “Worldwide Investments in Cluster Munitions: a shared responsibility,”che viene lanciato oggi dall’Associazione PAX membro della Cluster Munition Coalition (CMC) . Il report, dettaglia la portata degli investimenti nelle compagnie produttrici di Munizioni Cluster da parte non solo di banche, ma anche di fondi pensionistici ed altri istituti finanziari a livello mondiale.

Cluster Munition Coalition Sebbene la maggior parte degli Stati riconosca l’inammissibilità delle Munizioni Cluster a causa dell’enorme rischio umanitario che rappresentano per le popolazioni civili, la produzione di queste armi continua in un ristretto numero di paesi che ancora non hanno aderito alla Convenzione sulle Munizioni Cluster (CCM) del 2008.

Il Report appena presentato mostra quali istituti finanziari abbiano investito nella produzione di Munizioni Cluster da giugno 2011 a settembre 2014. La sezione “Hall of Shame” (la sala della vergogna) descrive come la maggior parte degli investimenti provenga da istituzioni finanziarie presenti in paesi che non hanno ancora aderito alla CCM. Tuttavia anche istituzioni presenti in paesi che sono parte della Convenzione continuano ad essere coinvolti. Questi investimenti entrano in profonda collisione con le proibizioni contenute nella Convenzione con rispetto all’assistenza nella produzione delle armi messe al bando.

Solo 9 Stati Parte alla Convenzione (Belgio, Irlanda, Italia, Liechtenstein, Lussemburgo, Paesi Bassi, Nuova Zelanda, Samoa e Svizzera) hanno dato l’esempio, emanando leggi nazionali sulla proibizione di investimenti in Munizioni Cluster da parte di istituzioni finanziarie, siano esse pubbliche o private.

“Il nostro paese è internazionalmente riconosciuto come un esempio da seguire, una buona pratica da esportare, grazie all’impegno espresso nella legge di ratifica della CCM, di proibire gli investimenti che abbiano a che fare con le Munizioni Cluster. “ dichiara Giuseppe Schiavello Direttore della Campagna Italiana contro le mine “ ma l’Italia potrebbe fare molto di più, dotandosi di una legge sul «disinvestment» già approvata dalla Commissione Finanze nella precedente Legislatura e che, nell’attuale, è bloccata in Senato, in attesa dei pareri richiesti dalla Commissione Finanze alle Commissioni Esteri, Difesa, Bilancio e Commercio ed Industria. Invieremo il report ai Presidenti ed ai Vicepresidenti delle Commissioni interessate chiedendo che riprendano il cammino di una proposta non avversata neanche dalla banche, ma solo dalle lentezze burocratiche“ conclude Schiavello.

Malgrado il numero delle istituzioni finanziarie che investono in compagnie produttrici di Munizioni Cluster rimanga elevato, il report testimonia un aumento di quelle istituzioni finanziarie che si sono dotate di politiche per proibire questa pratica. 76 istituti presenti nel report stanno lavorando sulla definizione di linee politiche da seguire in merito alle Munizioni Cluster, tra queste Intesa San Paolo ed Unicredit che negli ultimi anni hanno implementato un policy a riguardo benché ancora non sufficiente ad escludere totalmente da alcuni strumenti di credito finanziario i possibili produttori.

Cluster bombs L’uso recente di Munizioni Cluster in Siria e nell’est dell’Ucraina, dimostra ulteriormente il bisogno urgente di sradicare queste armi. Human Rights Watch, membro della CMC, lo scorso mese ha denunciato l’uso diffuso di Munizioni Cluster nell’est dell’Ucraina, uso dovuto ai combattimenti tra le forze governative ed i ribelli pro-Russia. In Siria dove le cluster sono state usate durante gli ultimi due anni e mezzo il 97% delle morti registrate riguardano i civili

Contemporaneamente al lancio del report, le associazioni membro della Cluster Munition Coalition hanno organizzato la

Giornata Mondiale per fermare gli investimenti esplosivi “Stop Explosive Investments” con iniziative che avranno luogo in tutto il mondo lo stesso 27 novembre come ad esempio in Australia, Brasile, Canada, Danimarca, Francia, Germania, Giappone, Laos, Paesi Bassi, Corea del Sud, Spagnan, Svizzera, Taiwan e Regno Unito. 

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