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Jet e droni, una guerra tra lobby

Fabio Mini
Fonte: La Repubblica - 05 luglio 2014

Generale Fabio Mini Dobbiamo comprarli perché non ci sono alternative », dicevano degli F-35 autorevoli politici e militari nazionali. Non è vero, ovviamente. Quella più saggia, visti i tempi e i mutamenti di priorità strategiche, era congelare per un decennio tutti gli approvvigionamenti di blindati, velivoli e navi da guerra sostenendo la riconversione industriale e la ripresa economica. Nessuno se n'è occupato e la lobby F-35 in Italia ha incassato un trattamento vergognosamente favorevole. Contro di essa si è mossa però la lobby dei droni: gli aerei senza pilota che dovrebbero fare meglio e costare meno. In realtà gli aerei con pilota e quelli senza funzionano come il bullismo: soltanto contro i deboli. Tecnologicamente e operativamente F-35 e droni sono parimenti vulnerabili. L'F-35 è inaffidabile, il pilota deve guardarsi dal suo stesso mezzo. I droni invece anticipano una guerra del futuro fatta di robot invisibili che scelgono da soli contro chi e in che modo combattere. Senza perché. È la guerra de-umanizzata. Quando scoppierà ci si dovrà ricordare che iniziò come una guerra tra lobby.

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