L’Italia condanna l’uso delle munizioni cluster in Siria
Più della metà delle nazioni del mondo si è incontrata in Zambia la scorsa settimana per esprimere il sostegno per la messa al bando internazionale delle munizioni a grappolo. Nell'affrontare la quarta riunione degli Stati parti (4MSP) della Convenzione sulle munizioni a grappolo (CCM) tenutasi a Lusaka, il Presidente dello Zambia, Michael Sata Chilufya ha invitato tutti i paesi a "condannare con la massima fermezza la prosecuzione della produzione, l'uso e lo stoccaggio di munizioni a grappolo da parte di qualsiasi paese . "
“Vorrei cogliere l'occasione per aggiungere la mia voce a quelle che hanno manifestato biasimo per una grave violazione del diritto internazionale umanitario. L'Italia ha serie preoccupazioni circa l'uso di munizioni a grappolo contro i civili nel conflitto in corso in Siria. I fatti riportati dalla Commissione d'inchiesta internazionale ed indipendente sulla Repubblica araba siriana rappresentano una grave violazione degli obblighi degli Stati i quali devono proteggere i civili da azioni che causino danni ingiustificati, a prescindere se questi predetti Stati siano parte o no di una convenzione specifica, come, in questo caso, la CCM. L’Italia chiede a tutte le parti coinvolte nel conflitto siriano di astenersi dall'uso di munizioni a grappolo, chiedendo alla Siria di aderire alla convenzione (CCM) senza ulteriori ritardi” Con queste parole il delegato diplomatico italiano a Lusaka ha offerto un importante contributo fortemente apprezzato della rete internazionale di ONG che segue con attenzione la vicenda della Siria e che ha promosso questa convenzione.
“Siamo molto soddisfatti del contributo offerto dal nostro Paese attraverso la delegazione Italiana, la condanna dell’uso di munizioni cluster della Siria viene espressa in un contesto diplomatico significativo e certamente in un momento importante e delicato – dichiara Giuseppe Schiavello direttore delle Campagna Italiana Contro le Mine. L’Italia - continua Schiavello – sta procedendo speditamente nella distruzione del proprio stock di munizioni cluster ed è impegnata, da molto tempo, in ambito di cooperazione su numerosi progetti collegati alla mine action ed al reinserimento delle vittime degli ordigni inesplosi. Purtroppo a questo grande impegno nel 2013 è corrisposto un taglio del Fondo per la bonifica Umanitaria che è stato ridotto di circa il 37%, passando da una dotazione di 2 milioni di euro a 1 milione 250 mila circa”conclude Schiavello.
Per ristabilire la dotazione originaria del Fondo per la Bonifica Umanitaria ed al sostegno delle vittime la Campagna Italiana ha, in questi giorni, lanciato un appello ai deputati e senatori. Nei prossimi giorni verrà rilanciata una campagna di sensibilizzazione con un significativo richiamo “CI SONO TAGLI E TAGLI”
“Non c’è guerra che giustifichi la visione di un bambino senza braccia o senza gambe, esseri umani condannati a «mero effetto collaterale - dichiara Santina Bianchini Presidente della Campagna Italiana - attraverso questo Fondo l’Italia porta avanti da anni progetti di cooperazione importanti, tagliarlo equivale a bendarsi gli occhi di fronte allo scempio dell’eredità di queste guerre di cui , le uniche vere vittime, sono le popolazioni civili.”
Gli Stati che hanno sottoscritto la Convenzione sono 113 e quelli che lo hanno già ratificato 84