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Mario Mauro, da obiettore di coscienza a Ministro della Difesa

Nella biografia del nuovo ministro c'e' anche un anno di servizio civile in alternativa a quello militare. I commenti di Cipriani (Caritas) e Pugliese (Movimento Nonviolento): speriamo non pensi solo alle forze armate
Fonte: Redattore Sociale - 08 maggio 2013

N Un obiettore di coscienza al ministero della Difesa. Leggendo le biografie dei nuovi ministri del Governo Letta, si scopre infatti come Mario Mauro, neo Ministro della Difesa, vanti anche un anno di servizio civile come obiettore di coscienza. Pugliese di origini, Mauro ha una laurea in Filosofia ed e' stato, prima della sua elezione alla Camera con "Scelta Civica" di Monti, parlamentare europeo con il Popolo della Liberta'.

Diego Cipriani, che sull'obiezione di coscienza ha scritto vari libri, ci commenta: "dopo un Ministro obiettore come Paolo Ferrero, che e' stato responsabile del welfare con delega al servizio civile nel secondo Governo Prodi (2006), ora abbiamo il primo obiettore che diventa ministro della Difesa". "Certo, e' curioso - precisa l'attuale capo ufficio Solidarieta' sociale di Caritas Italiana - che sia andato alla Difesa chi non ha mai avuto esperienze militari, anche se questa non e' una novita', dato che piu' di un politico e ministro in passato aveva evitato anche il servizio militare". Per Cipriani dobbiamo comunque cominciare ad abituarci a questa possibilita', considerando la presenza di ministri via via piu' giovani, mentre ora con Mauro l'auspicio e' che "quando il Governo dovra' rifinanziare il servizio civile, questo possa avere un amico in piu' proprio nel Ministro della Difesa".

Per Pasquale Pugliese, Segretario del Movimento Nonviolento, il passaggio del Ministero da un ammiraglio ad un obiettore e' invece "un passo in avanti". "Spero che Mauro ricordi il motto: 'il servizio civile dura un anno, l'obiezione tutta la vita' - commenta Pugliese - e che la difesa della Patria non e' solo quella militare, ma anche quella civile". "Negli ultimi anni invece abbiamo avuto finanziamenti inverosimili per il comparto militare, mentre l'altra forma di difesa, quella civile, passava mille difficolta'. Sarebbe opportuno per questo riequilibrare e dare maggiori finanziamenti al servizio civile, magari proprio riducendo l'abnorme finanziamento delle spese militari", ci dice ancora l'esponente del Movimento Nonviolento. "L'auspicio quindi - conclude Pugliese - e' che Mauro faccia il ministro della Difesa nel senso pieno del termine, non solo delle Forze armate, riflettendo magari su quali siano le reali minacce all'Italia che giustifichino spese folli nelle armi e, di contro, ricordandosi che la 'difesa della patria' puo' passare proprio dalla difesa dei cittadini e dei piu' poveri"

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