Iraq 10 anni dopo: alla Camera dei Deputati un incontro per regolamentare i mercenari
Il 20 marzo, alle 13.30, presso la sede del Gruppo Parlamentare del PD alla Camera, deputati e senatori di diversi gruppi parlamentari interessati a lavorare per regolamentare l'uso dei mercenari in contesti di guerra incontreranno i responsabili italiani e internazionali della campagna per il controllo delle compagnie di sicurezza private.
Contro il fenomeno della privatizzazione della guerra, l'Iraqi Civil Society Solidarity Initiative ha lanciato una campagna internazionale per la regolamentazione e il controllo delle agenzie militari private, con l'obiettivo di giungere all'approvazione di una convenzione internazionale vincolante in sede ONU che ponga fine all'impunita' dei contractor privati e renda giustizia alle vittime degli abusi.
Dal 13 al 17 agosto 2012, una delegazione della Rete Italiana per il Disarmo, composta dai rappresentanti di associazioni presenti in teatri di conflitto come Un ponte per... e Mani Tese, ha partecipato presso il Consiglio per i Diritti Umani delle Nazioni Unite di Ginevra alla seconda sessione della Conferenza intergovernativa per l'elaborazione della Convenzione per la regolamentazione delle Compagnie Militari e di Sicurezza Private (PMSCs).
L'incontro si e' concluso con un evidente conflitto tra Ong e alcuni governi, con i referenti del governo americano e inglese che si sono mostrati netti nel rifiutare l'ipotesi di una convenzione vincolante per regolamentare l'attività dei mercenari.
Da parte loro, Cina, Russia, Egitto, Sud Africa e Venezuela hanno invece sottolineato la necessita' di approvare una forte regolamentazione varata dall'ONU, dal momento che queste agenzie operano a livello transnazionale.
Emerge quindi la sempre crescente tendenza degli Stati a privatizzare la guerra e la difesa nazionale, esternalizzando le proprie attivita' militari ad agenzie che rispondono a logiche di interesse privato. L'ex presidente del gruppo di lavoro per la Convenzione, Jose' L. Gómez del Prado, li ha definiti "i nuovi pirati", in un articolo di denuncia pubblicato poco prima dell'inizio della sessione di Ginevra.
L'intervento delle Ong, unite nella nuova Coalizione Internazionale per il controllo delle PMSCs, ha aiutato i tecnici che compongono il gruppo di lavoro a ottenere una proroga di due anni per le attivita' del gruppo, a cui si aggiungeranno ora referenti istituzionali. Il rapporto ufficiale del gruppo di lavoro e' stato pubblicato il 30 agosto sul sito ufficiale del Consiglio dei Diritti Umani.
Attualmente le PMSCs svolgono attivita' militari che sono tradizionalmente di competenza statuale (come l'interrogatorio dei prigionieri) e sono sempre piu' utilizzate per garantire la sicurezza nazionale, dall'amministrazione delle carceri alla scorta dei diplomatici.
Questa tendenza alla privatizzazione delle operazioni militari e di sicurezza, che registra un incremento del 10 per cento annuo, e' cresciuta tanto da minacciare la sovranita' statale e, con essa, l'abilita' degli Stati stessi di salvaguardare i diritti umani fondamentali.
Le stesse compagnie che hanno operato e continuano a essere presenti in Iraq e Afghanistan si sono macchiate di crimini che includono: tortura, aggressioni sessuali, uccisioni indiscriminate di civili e soppressione dei diritti dei lavoratori.
Purtroppo, anche nei casi in cui le violazioni dei diritti umani e gli abusi sono state ben documentati, le societa', i manager e i loro dipendenti non sono stati ritenuti responsabili ne' tanto meno puniti, anche se alcuni procedimenti legali sono in corso negli USA. Contemporaneamente, e' interdetta ai cittadini la possibilita' di sottoporre ad accertamenti e investigazioni pubbliche le attivita' nazionali militari e di sicurezza.