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Traffico di armi dalla Svizzera, 8 arresti

Fonte: Il Secolo XIX - 13 settembre 2012

Alle prime luci del giorno, i carabinieri di Varese hanno eseguito otto ordinanze di custodia cautelare per traffico internazionale di armi e di stupefacenti, sgominando un’organizzazione che sarebbe legata alla cosca di ‘ndrangheta dei Ferrazzo.
In carcere è finito anche Eugenio Ferrazzo, figlio del boss, Felice. Fucili sequestrati GdF

Secondo le indagini, l’organizzazione importava dalla Svizzera ingenti quantità di droga e armi, ma sono ancora in corso verifiche per stabilire se le armi servissero o meno ad armare la cosca dei Ferrazzo, impegnata da anni in una faida contro il gruppo capeggiato da Mario Donato Ferrazzo dopo la “scissione”, avvenuta nel 1996.

I militari sono convinti che l’organizzazione importasse armi e droga dalla Svizzera grazie alla collaborazione di una coppia di anziani coniugi svizzeri, che attraversavano i valichi di Brogeda (in provincia di Como) e Gaggiolo (Varese): nelle conversazioni telefoniche, intercettate dagli investigatori, gli arrestati utilizzavano un linguaggio in codice, indicando le armi come «motorini» o «marmitte» e la droga come «litri di olio» e «donne».

Le indagini erano partite nel gennaio del 2010 dalla provincia di Alessandria, quando in un cascinale di Sale, vicino alla casa del pregiudicato Francesco Scicchitano, erano state trovate quattro pistole, munizioni e passamontagna. Tra gli indagati, proprio il 63enne Scicchitano avrebbe ricoperto il ruolo di intermediario tra gli svizzeri e i vari acquirenti, tra i quali c’era lo stesso Eugenio Ferrazzo, originario di Mesoraca (in provincia di Crotone).

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