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Buona notizia da Jesi

Approvato l'ordine del giorno di adesione alla campagna per il disarmo

Fonte: PRC Jesi - 29 dicembre 2010

Nello scorso Consiglio Comunale della città di Jesi si è discusso e approvato un ordine del giorno volto a “sollecitare l’abbandono di politiche di investimento negli armamenti per convertirli in atti economici concreti a favore dei lavoratori colpiti dalla crisi economica”.

L’ordine del giorno nasceva dalla campagna nazionale promossa da Sbilanciamoci! - Rete italiana per il disarmo per rivedere la scelta di aderire al programma pluriennale relativo all’acquisizione di caccia F-35 (JSF, aerei che possono essere dotati di testate nucleari) e ad utilizzare invece gli stanziamenti pluriennali di oltre 16 miliardi di euro per politiche attive di sostegno ai lavoratori che in questo periodo di crisi sono a rischio disoccupazione e per ben più utili investimenti nel settore sociale. Proprio nei giorni scorsi, in seguito alle giuste e condivisibili proteste degli studenti italiani scesi in piazza per difendere il proprio diritto allo studio contro i tagli indiscriminati del governo, molti hann stop F35 jsf o sottolineato il fatto che i fondi per garantire il diritto allo studio ci sarebbero pure, sarebbe sufficiente rivedere le scelte negli investimenti militari. Scelte che altri Paesi, come Danimarca, Norvegia, Olanda, Canada, hanno compiuto cancellando o rimandando l’investimento bellico anche per via della crisi economica. Ma ciò non vale per l’Italia dove, anzi, il ministro La Russa, in aperto sfregio della Costituzione che ripudia la guerra, continua a sostenere la necessità e la bontà di tale investimento. Investimento che, come emerso dalle analisi delle associazioni Sbilanciamoci! - Rete italiana per il disarmo, potrebbe invece essere destinato a ben più utili iniziative economiche e sociali.

Con le cifre sperperate nell’industria bellica, infatti, si potrebbero, ad esempio, costruire 3000 asili nido, mettere in sicurezza e finanziare le attività di scuole e università, installare 10 milioni di pannelli solari, ricostruire L’Aquila e garantire indennità di disoccupazione per un gran numero di lavoratori a rischio, oltre a finanziare la ricerca e riavviare gli investimenti. Allora perché dire che si taglia perché non ci sono i fondi? Sarebbe ben più onesto dire che si taglia perché si fanno delle scelte, scelte che possono essere più o meno condivisibili. Il Consiglio Comunale di Jesi ha votato a larga maggioranza l’ordine del giorno di adesione a tale campagna nazionale di sensibilizzazione, ma non tutte le forze politiche hanno deciso di aderire. I consiglieri del PdL infatti hanno ritenuto utile respingere, probabilmente perché orientati su altre priorità di spesa, tale pur piccolo ma significativo atto di principio. Cogliamo l’occasione per augurare a tutti un buon 2011… ce n’è sicuramente bisogno!

Note: L'adesione alla campagna รจ possibile all'indirizzo www.disarmo.org/nof35
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