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Entra in vigore la Convenzione contro le munizioni cluster

Roma 1 agosto 2010: Convenzione sulle Munizioni cluster (CCM) entra in vigore,
l’Italia rimane ai blocchi di partenza a causa di uno sbarramento del Ministero della
Difesa
Fonte: Campagna Mine - 01 agosto 2010

A soli 14 mesi dall’apertura alla firma, avvenuta il 3 dicembre 2008 ad Oslo, la Convenzione sulle
Munizioni Cluster (CCM) entra in vigore grazie al raggiungimento delle 30 ratifiche necessarie
avvenuto nel mese di febbraio u.s.
Dal 1 agosto 2010 gli obblighi della Convenzione, firmata da 107 Paesi e ratificata da 37,
diverranno vincolanti a tutti gli effetti per gli Stati che vi hanno aderito, ciò significa che dovranno
distruggere gli stock di munizioni cluster entro 8 anni, identificare e bonificare entro 10 anni le
zone inquinate da cluster, assistere le comunità affette da cluster bombs e le vittime in modo da
realizzarne una piena inclusione nella società nel rispetto dei diritti umani fondamentali.
“La Convenzione sulle Munizioni Cluster è uno strumento di diritto internazionale forte e sono
convinta che, se gli Stati eseguiranno ciò che prevede in maniera onesta e completa, sarà capace
di alleviare le sofferenze causate da queste armi abominevoli. Questo è ciò che accadde con il
Trattato per la messa al bando delle mine antipersona, armi indiscriminate al pari delle munizioni
cluster. La nostra esperienza, dopo oltre dieci anni di applicazione del Trattato per la messa al
bando delle mine antipersona, dimostra che gli Stati devono iniziare a lavorare subito se vogliono
porre fine alla grave sfida umanitaria causata da queste munizioni ” dichiara Jody Williams premio
nobel per la pace 1997. Campagna Mine
A circa 100 giorni dal Primo Meeting degli State Parte alla CCM, che si terrà in Laos nel mese di
novembre, l’Italia ancora non ha dato seguito alla dichiarazione rilasciata durante la cerimonia di
apertura alla firma della Convenzione di una rapida ratifica. Questo significa che il nostro Paese
potrà partecipare solo in qualità di osservatore. Attualmente non risultano motivi oggettivamente
comprensibili in grado di giustificare la mancata ratifica, l’unico impedimento è riscontrabile in una
richiesta di impegno di budget pari a 160 milioni di euro per il ripristino di armamenti “strategici” in
sostituzione delle munizioni cluster dismesse. In oltre 70 paesi nel mondo sono previste iniziative
programmate dalle organizzazioni della rete internazionale Cluster Munition Coalition (CMC) per
celebrare il particolare valore simbolico di questa giornata che segnerà per sempre la messa al
bando effettiva delle bombe cluster con le relative conseguenze per le popolazioni civili.
“Il Parlamento Europeo ha recentemente votato la risoluzione dal titolo “European Parliament
resolution on the entry into force of the Convention on Cluster Munitions (CCM) and the role of the
EU” (8 luglio 2010) sull’entrata in vigore della Convenzione sulle Munizioni Cluster (CCM) che
invita tutti gli Stati membri a firmare e ratificare la CCM come materia d’urgenza prima della fine
del 2010 - dichiara Santina Bianchini Presidente della Campagna Italiana contro le mine – speriamo
che questo ulteriore segnale positivo sia raccolto dal nostro Paese e dal governo, inoltre con più di
60 mila adesioni alla petizione Stop Cluster attivata dalla Campagna Italiana contro le mine la
società civile chiede che l’Italia ratifichi senza ulteriori rinvii”.
“Proseguiremo il nostro impegno nella campagna di sensibilizzazione affinché l’Italia mantenga le
sue promesse, crediamo sia davvero amorale bloccare una ratifica di un Trattato umanitario per
assicurarsi fondi da destinare ad acquisto di nuove armi, soprattutto in un momento di crisi e di
gravissimi tagli alla spesa sociale. Auspichiamo che il Ministro della Difesa Ignazio La Russa, a cui
abbiamo scritto in questi giorni, voglia assicurare un rapido ed incondizionato sostegno a tale
ratifica” aggiunge Giuseppe Schiavello direttore della Campagna Mine “ Partecipare al Meeting in
Laos con l’annuncio della ratifica servirebbe a ridare credibilità all’impegno del nostro Paese
nell’ambito della salvaguardia dei diritti umani, anche quelli inerenti alla delicata questione del
disarmo, piuttosto che relegare l’Italia tra gli Stati oggetto di démarches diplomatiche tese
all’universalizzazione. Potremmo davvero facilmente evitarci questa mortificazione” conclude
Schiavello.

Note: Ulteriori informazioni al sito www.campagnamine.org
.