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Il protocollo di intesa sottoscritto dagli organismi aderenti alla Rete

Rete Italiano per il Disarmo

Protocollo di intesa fra gli organismi aderenti

Le organizzazioni firmatarie di questo protocollo operano con priorità e mandati diversi e complementari nello sviluppo di forme di partecipazione della società civile alla promozione della pace, dei diritti umani, di aspettative di giustizia sociale, di sviluppo e per la prevenzione e gestione dei conflitti.

Per le organizzazioni firmatarie è indispensabile promuovere un’articolata collaborazione tra le rispettive strutture nazionali e locali per la particolare tipologia di azioni che si intendono sviluppare attraverso un approccio ai problemi di varia natura (culturale, sociale, economica e politica) e attraverso un’azione comune che integri la specificità della proposta, di risorse ed esperienze, di metodologie di lavoro nell’impegno della società civile. La forte connotazione sociale dei temi delle politiche militari e di sicurezza, con implicazioni nel campo dello sviluppo, dei diritti dell’uomo e della giustizia internazionale richiede un approccio integrato ed una radicata diffusione territoriale.

1) Le organizzazioni firmatarie considerano parte del loro patrimonio culturale e politico le esperienze comuni avute all’interno delle seguenti campagne, di cui condividono ispirazione e contenuti: approvazione di una legge per la regolamentazione delle esportazioni di armi “Contro i mercanti di morte”, campagna “Per la messa al bando delle mine”, Campagna “Venti di Pace 2000”, campagna “Contro le banche armate” e campagna “Contro i mercanti di Armi” in opposizione alle modifiche legislative introdotte nella legge n.185/90

2) Su tale base, al fine di opporsi all’ulteriore moltiplicazione di armamenti e di sostenere l’affermazione di reali politiche di disarmo su scala mondiale, hanno deciso di unire le loro forze in una Rete Italiana per il Disarmo (RID) e dichiarano di:

- Concordare sulla preoccupazione che il sistema politico internazionale sia orientato ad utilizzare la guerra, gli interventi militari e il riarmo come normali strumenti di politica e come metodo per soluzione di controversie e tensioni
- Prestare particolare attenzione al livello Europeo, ormai centrale per gli obiettivi della Rete in virtù delle dinamiche politiche ed industriali che ne stanno cambiando il volto
- Concordare che le politiche economiche e commerciali attuali, e il sistema finanziario e creditizio internazionale, contribuiscono al riarmo, provocano l’aumento della povertà, del debito estero e frenano lo sviluppo
- Condividere le analisi che vedono nella crescente produzione e nella proliferazione e nel commercio di armamenti uno dei fattori fondamentali di insicurezza, instabilità, e della moltiplicazione di guerre tra paesi e popolazioni, di conflitti interni agli Stati e di violazioni dei diritti dell’uomo
- Ritenere che la proliferazione e l’abuso di armi leggere mettano a repentaglio la sicurezza degli individui e la democrazia, e contribuiscano alla violazione dei diritti dell’uomo
- Considerare importante il ruolo della società civile per la promozione di trattati, di convenzioni e di accordi di ogni natura che promuovano: la limitazione del commercio; la messa al bando di armi indiscriminate, convenzionali e non convenzionali, e di nuova generazione; maggiori controlli e divieti sull’esportazione e l’importazione di armamenti; la riconversione al civile delle industrie militari; la riduzione delle spese militari; la nuova destinazione verso attività di interesse sociale di fondi prima destinati alla sfera militare
- Concordare sulla necessità di elaborare e proporre percorsi alternativi non armati e nonviolenti per la risoluzione delle controversie
- Concordare sull’urgenza di promuovere la giustizia e la pace a livello locale, nazionale ed internazionale attraverso misure dire di prevenzione e trasformazione dei conflitti violenti
- Promuovere a livello nazionale ed internazionale meccanismi di controllo vincolanti che impongano agli Stati esportatori la definizione e l’attuazione di regole complete ed efficaci per prevenire la vendita di armi verso destinazioni dove possano essere utilizzate per scopi contrari alla Pace. Noi vogliamo impedire che la diffusione delle armi contribuisca a: violare degli standard internazionali in tema di diritti umani, del diritto internazionale, incluso il diritto umanitario internazionale applicabile ai conflitti internazionali ed interni; aumentare le aggressioni internazionali, rafforzare i corpi paramilitari supportati dagli Stati, acuire l’instabilità regionale; impedire un’adeguata spesa sociale o ostacolare programmi per uno sviluppo sostenibile. Per questo motivo crediamo che si possa: obbligare tutti i governi a rispettare rigorosamente gli embarghi di armi imposto dalle Nazioni Unite o da altri organismi internazionali; ridurre l’aspettativa economica degli Stati nella produzione e nella vendita di armi; stabilire rigidi controlli sulle licenze di produzione e sugli accordi di coproduzione; stabilire un sistema uniforme ed efficace di certificazione per controllare e monitorare la destinazione e l’utilizzo finali delle armi esportate

3) Le organizzazioni firmatarie si impegnano pertanto a promuovere e a sostenere le attività e le iniziative della Rete Italiana per il Disarmo e in particolare a:

- Inserire gli impegni assunti nel contesto della RID tra le proprie priorità, condivise a tutti i livelli operativi e territoriali
- Contribuire con proprie strutture e risorse, umane ed economiche, definite annualmente, alle iniziative adottate nel quadro della RID
- Diffondere tra i propri aderenti le tematiche affrontate dalla RID, curando particolarmente l’aggiornamento continuativo e facendo circolare al proprio interno le notizie e le informazioni relative alle attività della RID
- Intrattenere relazioni con analoghe realtà che, in Europa e altrove, sostengono attività simili nel campo delle politiche di sicurezza, difesa e disarmo, esprimendo proprie valutazioni e contribuendo alle attività di interesse comune
- Inserire i temi delle guerre, del disarmo, della riconversione, del controllo sull’import-export di armi, della prevenzione e gestione dei conflitti nelle attività di informazione, formazione e coinvolgimento della società civile compiute dalle rispettive organizzazioni
- Attribuire priorità alla ricerca in questo campo e concordare l’azione da condurre nelle analisi dei fenomeni inerenti ai temi della RID
- Stabilire strategie e modalità di formazione capaci di adeguare continuamente le competenze e di curare l’aggiornamento sui temi della RID
- Partecipare attivamente con i propri aderenti alle iniziative pubbliche della RID, coinvolgendo le popolazioni delle zone dove sono presenti propri gruppi e strutture
- Assumere quando necessario ruoli di promozione, di gestione e di responsabilità di campagne e iniziative specifiche della Rete, alle quali partecipano più organizzazioni aderenti
- Rinnovare continuamente l’impegno ad alimentare con contributi di contenuto e di idee il sito web della RID e altri eventuali centri di diffusione mediatici ed incoraggiare la racconta di dati e la loro diffusione attraverso gruppi di lavoro
- Adottare durante gli incontri della rete e dei gruppi di lavoro le metodologie del consenso e quelle della facilitazione
- Utilizzare una modalità nonviolenta come base delle proprie strategie d’azione interna /esterna
- Perseguire una strategia inclusiva di altre associazioni o gruppi, in particolare utilizzando tutte le forme di collaborazione e mobilitazione comune sui temi condivisi
- Promuovere i temi della Rete attraverso azioni di diffusione e scambio di informazione, di formazione e per esercitare decise e continuative pressioni sui centri decisionali nazionali e internazionali e sul settore privato

Allegati

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