'Stop F35': continua la raccolta firme, approvata mozione della Regione Trentino
Da Novara a Roma, sono state numerose le iniziative di mobilitazione della campagna 'Stop agli F35' promossa da Sbilanciamoci! e Rete Italiana Disarmo che chiede di fermare la partecipazione italiana alla produzione e acquisto di 131 caccia bombardieri F-35 che ci costeranno 15 miliardi di euro stanziando i fondi per il loro acquisto per affrontare la crisi economica e contribuire alla ricostruzione dell'Abruzzo.
"Un buon segno per il modo della pace e del disarmo che sta cercando di raccogliere il maggiore appoggio possibile per evitare che il nostro Governo, in un momento di così grossa crisi e necessità, utilizzi malamente l'enorme quantità di fondi prevista per l'acquisto di 131 caccia da combattimento e da attacco" - commenta Rete Disarmo. "Le alternative di utilizzo di questi oltre 15 miliardi di euro potrebbero portare un vantaggio per i precari, per le famiglie e soprattutto per la ricostruzione delle zone di Abruzzo recentemente colpite dal sisma".
A Novara, in occasione della Manifestazione nazionale contro gli F35 indetta per il 2 giugno, le firme raccolte sono state 300 dimostrando la vitalità di un movimento che è anche territoriale e non vuole piegarsi alla falsa equazione "spese militari=sviluppo di posti di lavoro" quando in realtà si sa che non è vero. A Roma invece il teatro della raccolta di adesioni è stata l'Altradomenica, iniziativa promossa dalla Città dell'Altreconomia. Oltre 120 le adesioni in questo contesto a cui vanno inoltre aggiunte le 100 firme raccolte a Monterotondo dal coordinamento per promuovere la Marcia Mondiale per la Pace e la Nonviolenza.
Le firme cartacee si aggiungono alle circa 3000 adesioni presenti ad oggi presenti sul sito, oltre a quelle di una settantina di associazioni. Lo scorso weekend sono state raccolte adesioni a Vicenza durante FestAmbiente e ulteriori adesioni saranno raccolte in occasione della Manifestazione nazionale 'No Dal Molin' del prossimo 4 luglio.
Intanto il Consiglio Regionale del Trentino Alto Adige/Sud Tirol ha approvato la mozione che chiede al Governo di riconsiderare l'acquisto dei 131 cacciabombardieri F35-Joint Strike Fighter. La mozione (in .doc) chiede al Governo di "abbandonare le politiche di investimento negli armamenti per convertirle in atti economici concreti a favore della ricostruzione dell'Abruzzo e dei lavoratori colpiti dalla crisi economica".
Il Consiglio Regionale del Trentino Alto Adige/Sud Tirol sollecita pertanto il Governo italiano "affinché la somma di 14,6 miliardi di euro destinata all'acquisizione di 131 cacciabombardieri JSF sia riconsiderata e quindi sia destinata: A) per 4, 6 miliardi di euro a politiche attive di sostegno ai lavoratori che in questo periodo di crisi sono a rischio disoccupazione; B) che i restanti 10 miliardi di euro siano destinati ad interventi per la ricostruzione di strutture abitative nelle zone d' Abruzzo colpite dal sisma del 6 aprile 2009". Una mozione, duque, da estendere ad altre amministrazioni ed enti locali.