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Francia

Armi in Angola, si apre processo per traffico illecito

GB
Fonte: MISNA

E’ cominciato oggi a Parigi il processo contro 42 persone accusate di aver organizzato un illecito traffico di armi verso l’Angola negli anni ’90 e soprannominato dalla stampa francese ‘Angolagate’. Tra gli imputati figurano il figlio dell’ex-presidente francese Francois Mitterand, Jean Cristophe Mitterand, il consigliere dell’ex-capo di Stato Armi Angola francese Jaques Attali e l’ex-ministro dell’Interno Charles Pasqua. Lo scandalo, relativo alla vendita di armi al governo angolano tra il 1993 e il 1994, coinvolge figure di primo piano della politica francese (di qualsiasi schieramento politico) di quegli anni, accusate di aver intascato tangenti per facilitare la vendita degli armamenti. Secondo la ricostruzione della procura, l’uomo d’affari francese, più noto come trafficante d’armi, Pierre Falcone e il finanziere israeliano di origine russe Arkadij Gajdamak avevano costituito una complessa rete di contatti politici per favorire le proprie attività in Angola. I due avevano acquistato armi in Unione Sovietica, attraverso la compagnia Brenco (con sede a Parigi) e la sua sussidiaria slovacca, per rivenderle (per un valore di quasi 600 milioni di euro) al governo angolano del presidente Eduardo dos Santos, impegnato a combattere i ribelli dell’Unita guidati da Jonas Savimbi. Pasqua e Attali sono accusati a vario titolo di aver intascato tangenti in cambio di favori politici. A Mitterand sono contestati i reati di corruzione e appropriazione indebita di beni pubblici. L’Angola è stata teatro di una guerra civile durata 27 anni, che ha causato migliaia di vittime ed è finita nel 2002; la vendita di armi alle parti in lotta era stata espressamente vietata da una risoluzione dell’Onu.

Note: Articolo al link http://www.misna.org/news.asp?a=1&IDLingua=2&id=226430
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