ControllArmi

ControllArmi

RSS logo

E' urgente una legge sulle cluster bombs

I dieci anni dall’entrata in vigore della legge nazionale per la messa al bando delle mine antipersona si celebrano con l’urgente necessità di rispondere ad un’equivalente emergenza umanitaria: le bombe a grappolo.
Fonte: Campagna Mine - 29 ottobre 2007

A dieci anni dall’entrata in vigore della legge italiana di messa al bando delle mine antipersona (374/97) è ancora emergenza per l’uso massiccio di armi indiscriminate.
Il Progetto di Legge (C.1824) che per rispondere all’emergenza umanitaria creata dall’uso delle bombe a grappolo ha chiesto l’inclusione nella legge 374/97 delle sub-munizioni cluster - presentato alla Camera dei Deputati il 12 ottobre 2006 - è bloccato alla Commissione Bilancio per la quantificazione degli oneri finanziari connessi alla legge in itinere. Dal 5 luglio 2007, infatti, la Commissione Bilancio è in attesa di ottenere i dati necessari alla concessione del suo parere. Per ultimare l’acquisizione da parte del Ministero delle Difesa in ordine all’identificazione e al numero degli armamenti interessati dalla distruzione, in data 24 luglio 2007 è stato chiesto un ulteriore rinvio di discussione in Commissione Bilancio. Ad oggi, risulta che le necessarie informazioni per la quantificazione degli oneri connessi non sono pervenute nella forma dettagliata necessaria agli uffici preposti del Ministero dell’Economia e delle Finanze, bloccando di fatto l’iter della legge in oggetto.

“Il reale valore di questa proposta di legge - dichiara Giuseppe Schiavello, direttore della Campagna Italiana - è stato percepito da molti parlamentari che, cogliendone il senso umanitario, ne hanno sottoscritto il testo come già accaduto per le mine antipersona. Ma, come allora - aggiunge Schiavello - siamo costretti a constatare che il Ministero della Difesa adotta strategie mirate a ritardare la discussione della legge e, soprattutto, tese ad ottenere promesse di fondi sulla nuova legge finanziaria utilizzando il pretesto della distruzione di uno stock, in realtà molto limitato, e reclamando il rimpiazzo delle munizioni a grappolo con altri sistemi d’arma che ne sostituiscano la «funzione strategica.». Nel frattempo, i fondi dedicati alla mine action, alla cooperazione internazionale e alle esigenze sociali del nostro Paese vengono tagliati di anno in anno, in un vorticoso sbilanciamento a favore delle industrie armiere.”

La Campagna Italiana Contro le Mine, continua la sua attività di supporto al PdL 1824 affinché l’iter di discussione possa essere ripreso e portato a termine nel più breve tempo possibile. Ritenendo fondamentale che le sub-munizioni cluster vengano messe al bando nel minor tempo possibile, ha promosso una petizione popolare che ha raccolto 50.000 adesioni. Una recentissima risoluzione approvata dal Parlamento Europeo il 25 ottobre 2007 e denominata “Verso un Trattato internazionale per la messa al bando delle munizioni a grappolo” incoraggia l’azione della società civile, esattamente come è avvenuto per le mine antipersona.

Note: Tutte le informazioni sulla campagna al sito www.campagnamine.org
.