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BIRMANIA: INDIA SOSPENDE FORNITURE ELICOTTERI MILITARI

Grazie alla pressione delle ONG di tutto il mondo
Fonte: Agenzia AGI - 02 ottobre 2007


L'India avrebbe sospeso la fornitura al regime birmano
di Advanced Light Helicopters (Alh). Si tratta di elicotteri leggeri d'attacco,
i cui freni sono prodotti dall'italiana Elettronica Aster Spa; mentre altri
componenti sono prodotti da cinque Paesi dell'Unione europea: Belgio, Francia,
Germania, Regno Unito e Svezia. Lo ha riferito Francesco Vignarca, responsabile
di 'Rete disarmo', l'associazione di ong italiane. "La sospensione delle
forniture e' sicuramente un fatto positivo", ha detto Vignarca all'Agi, "ma la
cosa grave resta che la transazione con l'India ha avuto comunque luogo.
L'Italia, ad esempio, ha fornito al Regno Unito i sistemi frenanti e i carrelli
degli Alh e, da li', i componenti sono passati all'India. L'Unione europea non
puo' permettersi di non controllare la vendita di armi, o di componenti per la
produzione di armi, fino alla loro destinazione finale. Per questo la nostra
rete di organizzazioni spinge per l'approvazione di una legislazione
transnazionale molto restrittiva in merito a questo tipo di commercio". Secondo
Vignarca, la pressione di molte Ong europee e' stata fondamentale nella
decisione delle autorita' indiane. "L'embargo", ha continuato, "deve adattarsi
ai cambiamenti commerciali. Ormai la vendita d'armi non e' piu' una questione
fra Stato e Stato, che prima assumeva tratti clientelari (noi vendevamo armi
solo ai nostri alleati). Ora si tratta di affari e noi dobbiamo essere messi in
grado di controllare tutti i passaggi della catena commerciale, dalla
produzione di componentistica alla destinazione della transazione. E la
Birmania", ha concluso, "e' soltanto uno dei casi. A noi interessa ovviamente
perche' in questo momento e' il piu' eclatante, ma non dobbiamo dimenticare che
le regole devono avere valenza generale".
Sulla necessita' di creare nuove leggi per il mutato
scenario internazionale ha concordato anche il senatore di Rifondazione
comunista Francesco Martone, membro della commissione Esteri a Palazzo
Madama. "Ci sono", ha detto all'Agi, "vulnus legislativi che non garantiscono
la trasparenza sui controlli riguardanti la destinazione finale delle armi e
dei componenti che produciamo. E il problema e' che assistiamo spesso a uno
scarica barili degli Stati nazionali nei confronti dell'Unione europea. E'
tempo, anche dopo l'audizione di Cecilia Brighi (sindacalista della Cisl che si
occupa dei rapporti con la Birmania, ndr), che il governo si prenda le sue
responsabilita' e agisca in materia". Oltre alla questione degli elicotteri al
regime birmano, alla Camera si sta discutendo un accordo bilaterale con l'India
in merito alla regolamentazione della vendita d'armi. Ed e' proprio su questo
tipo di accordi che Martone punta il dito: "Insieme con senatori dei verdi e di
sinistra democratica abbiamo sollevato il problema a Palazzo Madama anche due
settimane fa. Gli accordi bilaterali (a esempio quelli con Indonesia e con
Israele) permettono alle imprese che producono armi di trovare cavilli per
sfuggire ai controlli sulla trasparenza delle forniture". Ed e' proprio grazie
a uno di questi cavilli che l'Unione europea era riuscita, nonostante
l'embargo, a mettere in grado l'India di produrre elicotteri Alh per la
Birmania: l'Ue non vendeva armi al dittatore Than Shwe, ma consentiva di fatto
che un altro Paese -in questo caso l'India- lo facesse.

Note:


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