Armi, tolleranza zero
Il sindaco di New York assolda investigatori privati per smascherare il commercio illegale di armi
Luca Galassi
Fonte: Peacereporter - 10 maggio 2007
'Ecco il nostro peggior nemico'. La scritta che compare sul poster del sindaco di New York, Michael Bloomberg, in bella mostra su una teca espositiva del negozio di armi 'Bob Moate's' in Virginia, è emblematica del sentimento che la lobby delle armi statunitense prova verso uno dei suoi più acerrimi oppositori. Bloomberg ha infatti dichiarato guerra ai commercianti di armi degli Stati confinanti con New York, denunciando 27 esercenti di vendita illegale. Secondo il primo cittadino, centinaia di pistole e fucili automatici sarebbero stati comprati in Virginia, Georgia, Carolina del Sud e Pennsylvania e introdotti nello Stato di New York. Ventidue di questi, stando ai dati forniti dalla Corte distrettuale di Brooklyn, sarebbero stati comprati tra il 1994 e il 2002 proprio da 'Bob Moate'. Altre stime indicano che il 90 per cento delle armi in circolazione nella Grande Mela non è stato acquistato in territorio newyorchese.
Battaglia legale. Convinto che le vendite illegali negli altri Stati contribuiscano all'aumento dei crimini violenti nella sua città, Bloomberg, che partecipa all'Associazione dei sindaci contro le armi illegali, ha assoldato una squadra di investigatori privati con videocamere nascoste e li ha inviati in Virginia a comprare armi. Il sistema, chiamato 'straw purchase', necessita di due persone: un 'garante' e un compratore. Si tratta di sfruttare una legge che consente alle persone non abilitate al possesso di un'arma di farsela comprare da terzi. Così, gli investigatori hanno smascherato l'illegalità del sistema, dove l'interessato entra nel negozio, indica l'arma che non può comprare, chiama un complice che, con la connivenza del venditore, riempe i moduli per l'acquisto, paga ed esce insieme al compagno. La lobby delle armi si è infuriata e ha avviato una battaglia legale, affidata all'avvocato dello Stato Robert F. McDonnell. Questi ha intimato a Bloomberg di interrompere, entro l'estate, l'invio di investigatori privati, pena la denuncia alla magistratura dello Stato in cui l'acquisto è avvenuto. Per tutta risposta, il portavoce del sindaco ha espresso il desiderio che "McDonnell si mostri tanto aggressivo nel far applicare le leggi contro il commercio illegale quanto lo è stato nel fare applicare quelle che proteggono la lobby delle armi". Sulla potenza di tale lobby si è già parlato e discusso profusamente. Con le dovute pressioni sui parlamentari del Congresso, la National Rifle Association ha fatto approvare a fine marzo, a larga maggioranza, una legge che prevede che le operazioni investigative avvengano dietro espressa autorizzazione dell'autorità giudiziaria federale e alla presenza di un funzionario pubblico nominato dal tribunale.
Ricchi premi e cotillons. Come provocazione contro l'operato di Bloomberg, la 'Virginia Citizen Defense League', associazione che sulla scorta del Secondo emendamento della Costituzione Usa rivendica il diritto per tutti di possedere un'arma, ha indetto il mese scorso una promozione in Virginia: chiunque spenda 100 dollari nei negozi 'Bob Moate' o 'Old Dominion Gun', può partecipare all'estrazione per vincere una pistola o un fucile automatico. Altri concorso a premi sono stati organizzati negli uffici della Contea di Fairfax, dove i concorrenti verranno omaggiati di 'una pistola di piccolo calibro, una di grosso calibro, un mucchio di munizioni e altri fantastici premi'. Il commento di Bloomberg? "Sono malati".
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