Atomiche: processo di Pordenone verso una 'naturale sospensione'
Il 2 aprile 2007, il Giudice Alberto Rossi ha depositato il decreto con cui dispone la sospensione della causa che oppone il Comitato 'Via le Bombe' all'amministrazione USA, in attesa che la Corte di Cassazione decida se la materia è o meno sottratta alla competenza del giudice ordinario.
La decisione era d'altro canto ritenuta molto probabile dagli stessi avvocati del Comitato, che non è stato quindi colto di sorpresa nell'apprenderla ed anzi respinge l'interpretazione secondo cui questo evento rappresenterebbe la vittoria della tesi statunitense e la chiusura anticipata del caso.
Al contrario, "Via le Bombe" si augura che il passaggio in Cassazione possa portare ad un'evoluzione della giurisprudenza della Suprema Corte, con il riconoscimento che gli impegni previsti dal Trattato di Non Proliferazione sono vincolanti per i Paesi aderenti.
La sospensione dell'azione legale non implica peraltro la sospensione delle attività del Comitato, che - al contrario - proseguirà con ancor maggior impegno nelle sue attività di sensibilizzazione ed informazione sul tema della presenza di armi nucleari in Italia.
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Si è svolta mercoledì 28 marzo 2007, presso il Tribunale di Pordenone, la prima udienza dell'azione civile intentata da alcuni pacifisti pordenonesi per chiedere la rimozione delle atomiche presenti ad Aviano. Davanti al giudice Alberto Rossi, gli avvocati Lau e Giangiacomo hanno chiesto che venga fissato l'inizio del dibattimento e che venga respinta perché manifestamente infondata la richiesta - avanzata dalla controparte e dal Pubblico Ministero - di una sospensione in attesa del pronunciamento della Corte di Cassazione, che stabilisca la competenza o meno del giudice ordinario in materia. Il giudice, una volta acquisiti gli atti, si è riservato di analizzarli e nei prossimi giorni comunicherà alle parti la propria decisione.
Nel corso dell'udienza, è stato presentato l'intervento volontario in causa del comitato "Via le Bombe", a sostegno delle istanze dei cinque promotori dell'azione.
Durante e dopo l'udienza, nel piazzale antistante il Tribunale si è svolto un presidio, cui hanno partecipato un centinaio di persone, tra le quali erano presenti una delegazione del neocostituito Comitato contro le atomiche di Ghedi (BS) e dell'Assemblea Permanente contro il "Dal Molin" di Vicenza. Qui trovate alcune foto della manifestazione.
Soddisfazione è stata espressa da parte dei componenti del Comitato 'Via le Bombe' perché finalmente, con l'avvio della causa e la buona copertura mediatica che l'evento ha suscitato, si pongono le basi perché il tema della presenza di armi atomiche sul territorio italiano diventi di pubblico dibattito e la cittadinanza abbia modo di confrontarsi e prendere posizione sull'argomento.