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Scoppia la polemica sulle bombe nucleari Usa in Italia

Fonte: MISNA - Pagine di difesa - 05 aprile 2007


Numerose sono state per tutta la giornata di ieri - e non sembrano destinate a fermarsi - le reazioni politiche e dei mezzi d’informazione al servizio “Quelle imbarazzanti 90 atomiche in giardino” di ‘Rainews24’, il canale satellitare ‘tuttonotizie’ della Rai, sulla presenza di 480 bombe atomiche in Europa, 90 solo in Italia tra la base Nato di Aviano (Pordenone) e quella italiana di Ghedi (Brescia).
Sul sito di Rainews si può leggere che - a cura di Mario Sanna, Angelo Saso e Maurizio Torrealta - sono stati intervistati Hans M. Krinstensen, autore del rapporto sulle atomiche in Europa per la Nrdc, e alcuni cittadini di Aviano che hanno citato in giudizio civile il governo degli Stati Uniti con la richiesta che vengano rimosse le armi atomiche presenti ad Aviano, perché - secondo loro - “pericolose ed in contrasto con il Trattato di Non Proliferazione Nucleare, sottoscritto e ratificato dall’Italia, che sancisce l’obbligo per il nostro paese di non ospitare ordigni nucleari e per un paese nucleare, come gli USA, l’obbligo di non dispiegare tali armamenti al di fuori del proprio territorio”.

Impossibile sbarazzarsi degli ordigni atomici nel nostro paese? si chiede 'Rainews e aggiunge: “Nazioni come la Grecia o il Canada hanno deciso di non mantenere le bombe nucleari e se ne sono liberati rapidamente. Anche il parlamento belga ha richiesto al governo di prendere una decisione simile e anche la stessa Germania ha cominciato a discuterne in parlamento. il senatore Francesco Martone, capogruppo Prc in Commissione Esteri al Senato, aspettando una "smentita del governo alle denunce di RaiNews24" ritiene che potrebbe essere possibile anche "mettere in discussione il nucleare militare egli accordi di nuclear sharing, come hanno fatto Grecia, Danimarca, Islanda, Germania, Belgio e Spagna".

Una nota diffusa a Bruxelles da Luisa Morgantini, vicepresidente del parlamento europeo, afferma tra l'altro: " Le armi atomiche, oltre ad essere pericolose e devastanti, sono chiaramente in contrasto con il Trattato di Non ProliferazioneNucleare sottoscritto e ratificato dall'Italia. Il governo italiano è chiamato, dunque, a rispondere del rispetto della legalità e dei trattati internazionali, esercitando in ogni modo il controllo sul territorio e il pieno esercizio di sovranità nazionale nel bene del paese e di tutti i cittadini".

Severino Galante, capogruppo PdCI in commissione Difesa alla Camera ha presentato sull'argomento un'interrogazione parlamentare al Presidente del consiglio, al ministro della Difesa e al ministro degli Esteri.

Note:


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