Seconda giornata mondiale in sostegno delle azioni contro le mine
Si celebra oggi 4 aprile, la II giornata per la sensibilizzazione al rischio mine e sostegno alla Mine Action indetta dalle Nazioni Unite per richiamare l’attenzione sulla minaccia costituita dalle mine e dagli ordigni inesplosi per la popolazione civile.
La Campagna Italiana Contro le Mine riceve gli auguri del Presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano. “Questo anno si celebra il 10° anniversario della Convenzione di Ottawa sulle mine antipersona, a cui hanno aderito ormai più di 150 paesi. I risultati conseguiti nello sminamento di ampie aree di territorio in tutto il mondo non ci devono far dimenticare tuttavia che le mine antipersona continuano a provocare ogni anno numerosissime vittime e che queste ultime hanno bisogno di tutta la nostra assistenza...” -recita la nota inviata dal Capo dello Stato- “(…) rivolgo ai responsabili della Campagna Italiana contro le Mine un sincero augurio di buon lavoro, assieme al mio incoraggiamento a proseguire nella loro meritoria attività”.
In occasione di questa giornata una delegazione della Campagna Italiana contro le Mine incontrerà una rappresentanza del Governo durante la cerimonia prevista nel pomeriggio a Palazzo Chigi. I sottosegretari On. Enrico Letta e il Sen. Gianni Vernetti riceveranno la delegazione di cui farà parte anche una rappresentanza degli studenti delle scuole medie superiori ed universitari che, nel corso dell’attuale anno scolastico, hanno preso parte alle attività promosse dalla Campagna Italiana contro le Mine nell’ambito del percorso di educazione alle pace “Non c’è pace con le mine” che ha coinvolto diverse centinaia di studenti tra Roma, Napoli, Padova, Torino, Arezzo, e Alessandria
Durante l’incontro gli studenti presenteranno una parte dei lavori svolti nel percorso, un appello per la messa al bando delle cluster bombs e per la partecipazione del Libano al Trattato di Ottawa.
“Questa giornata è un’occasione di riflessione ma anche di invito all’azione affinché l’impegno dei Governi e della società civile siano una spinta costante per la piena Universalizzazione del Trattato di Ottawa, e quindi per l’adesione da parte dei Peasi non firmatari della Convenzione. La mine action, intesa come bonifica, mine risk education, assistenza e reinserimento socio economico delle vittime, richiede non solo tempi molto lunghi ma l’utilizzo di ingenti risorse che, in questi ultimi anni, hanno subito un preoccupante e costante decremento” – afferma Giuseppe Schiavello, direttore della Campagna Italiana contro le Mine.
Almeno 78 paesi sono colpiti da mine terrestri, ogni anno si contano circa 20.000 vittime di incidenti dovuti alle mine o agli ordigni inesplosi in almeno 58 paesi ed è in costante crescita il numero di persone che, a causa di tali incidenti, sono costretti a vivere il resto della loro vita con gravi disabilità. “Ad oggi, malgrado153 Stati abbiano ratificato il Trattato di Ottawa, alcuni paesi continuano ad utilizzare e produrre mine antipersona – prosegue Giuseppe Schiavello – Occorre, inoltre, rivolgere la nostra attenzione anche agli ordigni che hanno effetti indiscriminati verso i civili come le bombe cluster e che sono perfettamente assimilabili alle mine antipersona. Oggi vogliamo ricordare ai Governi che ancora c’è molto lavoro da fare, sia per quanto riguarda la bonifica umanitaria sia per l’assistenza alle vittime”.