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Agenzie sull'inchiesta sulla vendita di pistole online

Fonte: AdnKronos - ANSA - 15 marzo 2007


PELLEGRINO (VERDI), VENDITA PISTOLE ON-LINE FATTO GRAVISSIMO =
'SUBITO PIU' CONTROLLI DA PARTE DELLA POLIZIA POSTALE'

Roma, 14 mar. (Adnkronos) - Il segretario della Commissione
parlamentare Antimafia Tommaso Pellegrino (Verdi) ha preannunciato
l'invio di una interrogazione parlamentare urgente al ministro
dell'Interno Giuliano Amato sulla vicenda riportata oggi dal
quotidiano "La Repubblica", in cui si denuncia la possibilita' di
acquistare una pistola su internet. "E' un fatto gravissimo -osserva
Pellegrino- Servono subito piu' controlli da parte della polizia
postale e l'istituzione di un apposito nucleo di indagine sul
commercio on-line".

"Occorrera' anche valutare la possibilita' di predisporre
interventi legislativi ad hoc", conclude Pellegrino, chiedendo dunque
al governo di attivarsi in tempi brevi, al fine di adottare
provvedimenti concreti in grado di prevenire episodi analoghi.

ARMI: INTERROGAZIONE 11 SENATORI ULIVO SU ACQUISTO ON-LINE

(ANSA) - ROMA, 14 MAR - Il caso del commercio facile
'on-line' di armi, portato oggi alla luce da un'inchiesta del
quotidiano La Repubblica che ha testimoniato come un giornalista
abbia potuto acquistare in 15 giorni sul web una pistola pronta
per uccidere, finisce sul tavolo del governo.
Undici senatori dell'Ulivo hanno presentato un'interrogazione
al ministro dell'Interno per sapere ''se l'azienda italiana che
commercializza i suoi prodotti dall'estero ha le autorizzazioni
necessarie, se non si ritenga il commercio on-line da altro
Paese un modo per aggirare le stringenti norme italiane sul
commercio, l'esportazione e la detenzione della armi'' e,
infine, ''quali iniziative si intenda intraprendere
immediatamente per bloccare un commercio illegale nel nostro
Paese e garantire la sicurezza dei cittadini''.
L'interrogazione, presentata dai senatori dell'Ulivo Nuccio
Iovene, Silvana Pisa, Gianni Nieddu, Piero Di Siena, Fabio
Bellini, Paolo Brutti, Gavino Angius, Felice Casson, Massimo
Brutti, Giovanni Battaglia, Sabina Rossa, cita la legislazione
italiana in materia di armi, secondo la quale nel nostro Paese
''la fabbricazione, importazione, esportazione, detenzione,
commercio di armi e munizioni, o parti di esse, e' vietata senza
regolare licenza''.
Le leggi italiane, ricordano, stabiliscono che ''non si
possono fabbricare armi ne' introdurle nello Stato senza licenza
del Questore'' e che e' vietata ''la compravendita di armi
comuni da sparo commissionate per corrispondenza, salvo che
l'acquirente sia autorizzato ad esercitare attivita' industriali
o commerciali in materia di armi, o abbia ottenuto il nulla osta
dal Prefetto''.
''Di ogni spedizione - concludono - la ditta deve dare
comunicazione all'Ufficio di Pubblica Sicurezza''.
I senatori ravvisano dunque, nel caso citato dal giornalista
di Repubblica, gli estremi per bloccare immediatamente il
commercio facile di armi attraverso il web da parte dell'azienda
italiana.(ANSA).

Note:


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