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"Ho comprato sul web una pistola fuorilegge" Pagata 240 euro, era pronta per uccidere

L'INCHIESTA. L'arma fabbricata a Brescia, ma spedita dal Portogallo
Era chiusa dentro una piccola valigia nera, con il revolver anche i proiettili
Massimo Lugli
Fonte: Repubblica.it - 14 marzo 2007


Una pistola a stretto giro di posta. Due settimane dall'ordine via internet e il postino suona al campanello. Eccoli qua: due pacchi bene imballati provenienti da Albufeira, Portogallo e pagati in anticipo con carta di credito: 240,50 euro tutto compreso. Uno contiene un revolver "Gomm Cogne Sapl", calibro 12 per 50 a colpo singolo e l'altra le munizioni: quattordici cartucce con pallottole di gomma dura, disponibili in doppia versione: una con un proiettile singolo del tipo usato da alcune, agguerritissime, polizie straniere e l'altro a pallettoni. Roba vietatissima, almeno in Italia, se non hai il porto d'armi o la licenza di detenzione a casa (con una montagna di documenti da presentare in Questura in attesa dell'autorizzazione) ma che si può acquistare semplicemente cliccando col mouse.

"Arma corta da sparo" così la definisce la legge, niente a che vedere con le innocue repliche, i giocattoli "soft air", le pistole o le carabine ad aria compressa. La "Gomm Cogne"(fabbricata vicino Brescia, ma spedita da un paese dove la vendita è libera) è ora in mano ai carabinieri della IV sezione del Nucleo operativo, che stanno lavorando sulle implicazioni legali di questo, pericolosissimo, commercio on line. Resta il sospetto, tra l'altro, che alle sfere o alle ogive in gomma dura possano essere sostituiti, con una semplicissima operazione casalinga, ancora più micidiali pallini di piombo. Ma non c'è bisogno di improvvisarsi armieri: lo stesso costruttore avverte che a meno di tre metri, un colpo di questo tozzo revolver nichelato può provocare gravissime ferite. O persino uccidere.

Un modo semplicissimo per aggirare le restrizioni sulle armi da fuoco che stanno facendo calare, anno dopo anno, il numero dei pistoleri "legali". In Francia, le armi da autodifesa di settima categoria possono essere vendute dietro presentazione di un documento, di un certificato medico e di una dichiarazione di domicilio. Da noi sono semplicemente vietate. Una misura saggia visto che, negli Usa, ci sono stati casi di suicidio con pistole di questo tipo e che uno studio dell'Università di Lione, nel 2004, ne documenta l'estrema pericolosità: ferite a un metro e mezzo di distanza, fratture a due metri, danni cardiaci e perforazione del polmone a bruciapelo.

Il sito (scritto in italiano con qualche trascurabile strafalcione) è www. artemis-cutlery. com. L'elenco dei prodotti in vendita è degno di un raduno di mercenari: armi elettriche che emettono scariche da 250 fino a 950 volts (un aggeggio che, se viene trovato a casa o in tasca fa scattare l'arresto, vietato anche per chi ha il porto d'armi), coltelli a serramanico, a lama fissa o da lancio, lame nascoste nella fibbia di una cintura, bastoni animati che celano stocchi o pugnali, scudisci, manganelli telescopici, spray paralizzanti a prezzo di saldo (dai 10 ai 12 euro), pugni di ferro e noccoliere, manette, distintivi della polizia americana (Us Marshall e Texas Rangers) e, dulcis in fundo, un paio di ingegnosi "guanti da combattimento" con le dita imbottite di sfere d'ottone che, così è scritto, "hanno un aspetto molto naturale... ogni guanto pesa 350 grammi e dà una forza d'impatto impressionante". Insomma, per rompere la mascella a qualcuno, paralizzarlo, ferirlo, accecarlo o ammanettarlo c'è solo l'imbarazzo della scelta. Ma di tutta questo assortito arsenale, la pistola "Gomm cogne" è sicuramente il pezzo più temibile.

L'ordine parte il 26 febbraio scorso: basta cliccare sul carrello e scegliere se pagare con carta di credito o bonifico bancario. La pistola è disponibile in due versioni: a uno o due colpi, più massiccia e che sembra vagamente un phon. Nome, indirizzo, telefono, e. mail, dati della carta di credito e quasi subito, arriva la conferma col numero di autorizzazione 066703. Non resta che aspettare.

Una decina di giorni dopo, invece dell'arma, ricevo una busta con la garanzia (due anni), l'avviso, in francese, che usare munizioni diverse da quelle acquistate può essere molto pericoloso e le semplicissime istruzioni d'uso: apri la canna, inserisci la cartuccia, richiudi, arma il cane e puoi sparare. Per i due pacchi bisogna aspettare fino a ieri mattina. Il postino che me li consegna non sa di aver appena commesso un reato gravissimo (porto abusivo di arma da sparo) come gli impiegati delle Pt ignorano di essersi resi complici di detenzione illegale e, tra l'altro, di aver maneggiato munizioni con polvere da sparo. Ma tant'è... Sugli involucri, l'indirizzo del mittente: Gilles Badier, Quinta do Pogo, 8200 Albufeira, Portugal. Nessuna indicazione sul contenuto, spedizione riservata un po' come per l'oggettistica erotica.

Davanti all'obiettivo del fotografo di Angelo Franceschi apro il pacco grosso e compare un'elegante valigetta di plastica nera che contiene la rivoltella con tanto di numero di matricola: 097870. Pesa 575 grammi, è lunga 220 millimetri e si nasconde senza problemi in tasca o infilata alla cintola. Poi tocca alle munizioni, arancioni quelle a palla singola, verdi quelle a pallettoni che hanno il vantaggio di aprirsi a rosa: sbagliare il bersaglio, a breve distanza, è praticamente impossibile. Costatato che l'arma sembra funzionare (fare una prova pratica, per forza di cose, è impossibile per non collezionare un'altra violazione del codice penale) non resta che telefonare al colonnello Roberto Massi, comandante del reparto operativo di Roma, e spiegargli tutto. Non posso portare la pistola in caserma, visto che non ho il porto d'armi quindi l'ufficiale invia una pattuglia a casa mia: mezz'ora più tardi, un maresciallo e un brigadiere prendono tutto in consegna, involucri postali compresi e redigono un verbale di sequestro. Ma internet, si sa, è un porto franco e chissà quante altre armi illegali, in questo momento, sono già in viaggio verso l'Italia.

Note:
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