Mine: positivo bilancio a otto anni dal Trattato di Ottawa
"Più dei 3/4 delle nazioni del mondo - 153 stati - hanno aderito al Trattato di Ottawa che vieta l’uso, la produzione, il trasferimento e lo stoccaggio di mine antipersona e stabilisce la distruzione di tutti gli stock entro quattro anni e la bonifica di tutte le aree minate in dieci anni dall’adesione. L’Indonesia, uno dei 122 stati che hanno originariamente firmato il trattato a Ottawa, è stato l’ultimo paese a ratificare il trattato nel febbraio 2007. Ancora due Paesi firmatari devono ratificare il trattato: la Polonia e le Isole Marshall.
L’impatto del Trattato per la messa al bando delle mine antipersona è andato ben al di là il lavoro degli Stati parte. La Convenzione ha creato una stigmatizzazione sull’uso di questi ordigni, comportando una sorta di divieto virtuale nel commercio mondiale delle mine antipersona, con la progressiva riduzione del numero di Paesi che ancora utilizzano le mine. Al momento gli Stati utilizzatori sono quattro: Burma, Israele, Russia e Nepal.
“La trattativa che ha portato alla Convenzione di Ottawa, ha determinato un nuovo modello di percorso negoziale, il quale potrebbe essere utilizzato anche per altri importanti processi mirati al disarmo, come dimostra la recente iniziativa sulle munizioni cluster” - osserva Giuseppe Schiavello, direttore della Campagna Italiana contro le Mine. Allo stesso tempo, gli Stati parte al trattato non devono abbassare la guardia. Almeno 45 Stati devono bonificare aree minate, più di dieci Stati hanno milioni di mine stoccate, e la maggior parte degli Stati non ha ancora interamente garantito l’assistenza e il pieno reintegro delle vittime colpite da mine antipersona.
Tuttavia ancora 40 Stati tra cui Cina, India, Israele, Russia, Stati Uniti e Pakistan e la maggior parte degli Stati del Medio Oriente, non hanno aderito al Trattato, mentre Polonia e Isole Marshall, che hanno firmato originariamente il Trattato, non lo hanno ancora ratificato. La Convenzione sulla proibizione, l'uso, lo stoccaggio, la produzione e il trasferimento di mine, conosciuto come Trattato per la messa al bando delle mine antipersona, è stato aperto alla firma il 3 dicembre 1997. E' stato il risultato di un processo diplomatico senza precedenti, che ha visto i governi e la società civile lavore insieme.
La Campagna italiana contro le mine fa parte della International Campaign to Ban Landmines ICBL ed è impegnata nella Coalizione mondiale per la messa al bando delle "cluster bombs" (Stop Cluster Munition Coalition). La scorsa settimana 46 governi hanno siglato ad Oslo una dichiarazione d'intenti che li impegna entro il 2008 a concludere un nuovo Trattatoche proibisca "l'uso, la produzione, la vendita e le scorte di cluster bombs (bombe a grappolo) che causano danni così inaccettabili ai civili". In Italia lo scorso novembre è stato presentato un disegno di legge (Ddl) bipartisan firmato da 37 senatori e 120 deputati per la messa al bando delle cluster bombs che modifica la legge 374/97 (per la messa al bando delle mine antipersona) e ne estende gli effetti alle munizioni cluster. [GB]