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Guerra nucleare: cresce il rischio, Doomsday Clock a 5 minuti a mezzanotte

GB
Fonte: Unimondo - 18 gennaio 2007


Il Bulletin of Atomic Scientist ha spostato avanti di due minuti le lancette del "Doomsday Clock" che ormai segnano 5 minuti prima della "mezzanotte atomica" come ai tempi di maggior tensione della Guerra Fredda. A incidere sulla decisione degli scienziati è stata la valutazione del pericolo di 27mila testante nucleari - di cui almeno 2.000 possono partire nel giro di pochi minuti - e la distruzione degli habitat umani a causa del cambio di clima. "Le armi nucleari pongono ancora la più catastrofica ed immediata minaccia per l'umanità, ma anche il cambio di clima può potenzialmente portare alla fine della civiltà da noi conosciuta" - dichiara Martin Rees, presidente della Royal Society ed astrofisica di fama mondiale.

L'annuncio è stato dato oggi, 17 gennaio 2007, alle ore 15.30 (ora italiana), con due conferenze stampa in contemporanea a Washington e Londra: "Mancano ora 'cinque minuti virtuali' al momento della mezzanotte" . Il "Doomsday Clock", con le sue lancette che vengono periodicamente avvicinate o allontanate dalla mezzanotte, è ormai da sessant'anni il più famoso indicatore del pericolo di una guerra nucleare."Doomsday", in inglese, sta per "giorno del giudizio", "fine del mondo".

Aggiornato periodicamente dall'autorevole Consiglio Direttivo del "Bulletin of the Atomic Scientists", ha raggiunto i suoi picchi nel 1953, all'epoca dei primi test Usa/Urss della bomba H (due minuti alla mezzanotte) e nel 1984 con la corsa agli armamenti scatenata da Ronald Reagan (tre minuti alla mezzanotte). Gli scienziati del "Doomsday Clock" chiedono di "ridurre la prontezza di lancio delle forze di USA e Russia, rimuovendo completamente le armi nucleari dalle operazioni militari ordinarie". Ma anche di "ridurre il numero complessivo delle testate nucleari smantellando e distruggendo almeno 20.000 testate entro i prossimi 10 anni e fermare la produzione di materiale per armamento nucleare, tra cui uranio arricchito e plutonio, sia in ambito militare che civile.

"In questa situazione, sono più urgenti che mai netti segnali di discontinuità da parte di tutti i paesi amanti della pace. L'Italia potrebbe avere un ruolo di primo piano in questo, se solo avesse il coraggio di scelte precise" - commenta Rete Italiana disarmo . Tra le richieste di Rete Disarmo vi è l'immediato smantellamento di tutte le atomiche ancora presenti nel nostro paese (50 ad Aviano, 40 a Ghedi), in violazione del Trattato Internazionale di Non Proliferazione Nucleare. Il rifiuto di qualsiasi transito di ordigni nucleari sul territorio nazionale, comprese le acque territoriali, e quindi vietare l'accesso ai nostri porti a navi e sommergibili a propulsione nucleare o dotati di armamenti nucleari.

Ma soprattutto è urgente "rimettere in discussione con gli altri paesi dell'Alleanza Atlantica, la politica NATO del "Nuclear Sharing", che - lungi dall'aumentare la sicurezza delle popolazioni - è un enorme fattore di instabilità a livello planetario. E come primo passo congelare qualsiasi richiesta di ampliamento e ristrutturazione delle basi statunitensi nel nostro paese. In questo contesto, consideriamo inaccettabile la decisione del governo di ratificare l'ampliamento della Base USA di Vicenza.

Nei giorni scorsi anche il missionario p. Alex Zanotelli aveva lanciato una sollecitazione a tutte le realtà di base, affinchè si mettano insieme per promuovere una campagna nazionale per il disarmo atomico. "Non è più tempo di scherzare" - afferma il missionario. "La decisione del presidente Bush di investire 100 miliardi di dollari per ristrutturare ed ammodernare l'arsenale atomico statunitense entro il 2015; la Corea del Nord che ha sperimentato la sua prima bomba atomica, il Giappone che ha proclamato il suo diritto alla Bomba, le potenze nucleari che continuano, in barba a tutti i trattati, a sperimentare, l’Iran che ha deciso di diventare una potenza nucleare e Israele che ora minaccia di distruggere gli impianti iraniani con mini-nukes nucleari mostrano che viviamo all’ombra della bomba" - affermava p. Zanotelli chiedendo a tutti i movimenti di unirsi per contrastare il riarmo nucleare.

Note:
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