ARMAMENTI: NOBEL ECONOMIA SEN ACCUSA PAESI G8 ESPORTATORI

''I leader del mondo che piu' si indignano per le proteste contro la globalizzazione, sono gli
stessi capi di quei paesi che maggiormente fanno affari con il commercio delle armi''. E' l'atto d'accusa del premio Nobel per l'economia Amartya Sen, intervenuto oggi a Venezia, con altri tre Nobel, ai Telecom Colloquia sul tema delle ''utopie sostenibili''.
''Se la gente - ha aggiunto Sen, uno dei massimi esperti di economia del welfare - ha difficolta' a vedere la giustizia nel mondo globale, non e' solo un problema ottico. C'e' bisogno di un cambiamento su molti fronti''.
E secondo Sen, le richieste alle istituzioni a lavorare per realizzare delle ''utopie sostenibili'' sono un bel modo di pensare allo sviluppo.
Per il professore emerito della Harvard University pensare ad un mondo migliore significa sviluppare maggiormente i programmi per l'educazione dei giovani, rafforzare gli accordi che facilitino un commercio piu' equo, creare iniziative che rendano i medicinali fruibili a tutte le popolazioni. Al contrario, secondo Sen, l'establishment mondiale e' fortemente attaccato ad un business: ''I Paesi del G8 sono responsabili di oltre l'80% dell'export mondiale delle armi, ogni anno e da molto tempo.
Cio' - ha concluso - da' una forte spinta alla militarizzazione e alimenta le spinte locali in questa direzione''.