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Greenpeace a Kim-Ong-II

Buon anniversario ma basta con l'atomica

Fonte: Greenpeace Italia - 08 ottobre 2006


Roma, Italia — Greenpeace ha lanciato oggi un appello al leader della Corea del Nord Kim Jong-II per fermare i piani del test nucleare che dovrebbe coincidere con il nono anniversario della sua elezione a capo del Partito dei Lavoratori. Questa mattina, alcuni attivisti di Greenpeace hanno inscenato una protesta presso l'Ambasciata coreana a Roma, con cartelli e striscioni: la scritta "Corea del Nord: no ai test nucleari" aveva le "O" disegnate con il simbolo della radioattività.

Il test programmato dal governo di Pyongyang non solo aumenterà le tensioni nella penisola coreana, ma può portare anche a una corsa agli armamenti nucleari nell'estremo Oriente e nel resto del mondo. "Invece di fare un test atomico, Kim Jong-II dovrebbe celebrare l'anniversario della sua elezione facendo un passo verso un mondo senza nucleare", dichiara Giuseppe Onufrio, direttore delle Campagne di Greenpeace Italia: "Fintanto che alcuni paesi hanno armi atomiche altri inevitabilmente cercheranno di averle a loro volta. Non solo la Corea del Nord dovrebbe fermare il test nucleare e rinunciare al programma nucleare, ma lo stesso dovrebbe fare ciascuna delle altre nazioni nucleari", ha aggiunto Onufrio.

Purtroppo, invece, la corsa agli armamenti sembra in atto. La Corea del Sud – preoccupata a causa dell'arsenale del vicino – ha già espresso il suo interesse per ottenere quantitativi di plutonio simili a quelli detenuti dal Giappone, paese che ha il più grande quantitativo di plutonio al mondo e anche la più avanzata tecnologia missilistica (1). Si ritiene, inoltre, che la Corea del Nord abbia beneficiato del commercio di materiali nucleari dal Pakistan e dall'Iran. "Energia nucleare e armi atomiche non sono la soluzione ma sono il problema" ha concluso Onufrio.

Note
(1) L'ipotesi che il Giappone possa decidere di sviluppare un arsenale atomico sono di "Thinking the Unthinkable", di Frank Barnaby e Shaun Burnie (Oxford Research Group/Greenpeace International, 2005).

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