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Pace minacciata dagli armamenti

Marcia dei 500 dalla caserma di Solbiate a quella dell’Aeronautica di Gallarate all’Agusta di Samarate
Serena Maffioli
Fonte: La Prealpina - 21 maggio 2006


Più di 500 persone ieri pomeriggio hanno sfilato in un lungo corteo per chiedere una pace senza armi. Sì, perché la pace armata che viviamo quotidianamente non è solo un controsenso semantico, ma costituisce la base di una “guerra infinita”.
Tante le adesioni alla manifestazione “DisarmiAmo la Pace”, una specie di Perugia-Assisi della Provincia di Varese: da Solbiate a Gallarate per finire a Samarate, toccando obiettivi sensibili sotto il profilo militare vale a dire la caserma Nato “Ugo Mara” a quella dell’aeronautica sino agli stabilimenti Agusta.
L’evento pacifista è partito alle 14:00 a Solbiate, davanti alla “Mara”.
Un’ora dopo tutti hanno raggiunto la caserma dell’Aeronautica in viale Milano a Gallarate. Qui il plotone si è compattato.
Quindi tutti a piedi sino a Samarate e poi a Cascina Costa. Nessun incidente ne alle soste, né lungo il tragitto. L’iniziativa era promossa dalle Acli all’Anpi, dalle Donne in Nero di Como e Varese e ai Social Forum di Varese e Novara, fino a Emergency, Legambiente, il gruppo regionale del Pdci, Prc Provinciale, Verdi, Rete 28 aprile della Cgil Lombardia, solo per citarne alcuni.
Una manifestazione allegra e pacifica, tra furgoncini e musica, le performances da strada del Forum theatre e dei ragazzi del Rabelot di cassano che hanno inscenato immagini e suoni della guerra. Niente danni a vetrine o esercizi commerciali. La manifestazione è stata seguita da un discreto dispiegamento di forze dell’ordine.
Solo qualche negozio nel centro di Samarate ha chiuso i battenti, ma la folla in festa ha sfilato per lo più sotto sguardi curiosi e divertiti.
Soddisfatti gli organizzatori Cinzia Colombo, Laura Mazzucchelli, Paolo Covacich, che sottolinea: “Siamo contro la strategia della guerra permanente, che produce morte e terrore in ogni luogo della terra, non si può ignorare da dove vengono molte delle armi e delle truppe che causano la devastazione di popolazioni e territori sempre più vasti”. Da qui l’idea di una marcia a tappe sui luoghi dove la cultura bellica si sviluppa: la Base Nato di Solbiate e lo stabilimento Agusta Westland, azienda elicotteristica di spicco a livello internazionale. “Non ci vogliamo contrapporre a chi in questi luoghi ci lavora – dicono gli organizzatori – ma puntiamo alla riconversione dell’industria bellica in favore di servizi essenziali, nel rispetto dell’art. 11 della Costituzione che si fonda sul ripudio della guerra”.
Il progetto di legge di iniziativa popolare, ha già raccolto 15 mila firme, nonostante in questi giorni ne sia stato proposto lo stralcio. Dichiara Alain Peretto, giovane della segreteria provinciale del Prc: “Siamo felici per la grande mobilitazione di oggi; ormai è chiaro che le nostre sono truppe di occupazione e non di pace, perciò ne chiediamo il ritiro immediato. E’ chiaro che la nostra lotta non è contro i lavoratori, nessuno ha mai parlato della chiusura dell’Agusta, solo chiediamo che riconverta tutta la sua produzione ad uso civile”.
Sorrisi distesi anche sul viso del sindaco di Samarate Vittorio Solanti e degli assessori che hanno presenziato al corteo, Bruno Torricelli e Rino Rigato: “Una bella dimostrazione di Civiltà”.

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