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Forse le nuove armi a microonde Usa furono sperimentate a Falluja

Fernando Termentini
Fonte: Pagine di Difesa - 18 maggio 2006


La mattina del 18 maggio il giornale radio delle 07,30 ha dato una notizia flash con la quale ha informato che gli negli Usa sono state messe a punto nuove armi per la lotta al terrorismo, in particolare per fronteggiare azioni violente di una massa di persone. Di seguito la notizia: “Negli Stati Uniti sono state messi a punto nuovi sistemi d’arma per la lotta al terrorismo idonei a fronteggiare le folle senza uccidere. Viene utilizzato un raggio molto simile per natura fisica a quello prodotto da un forno a microonde.
“Il raggio - prosegue la notizia - quando colpisce provoca una leggera sensazione di ustione. Se se ne aumenta la potenza può anche incendiare l’obiettivo. Sembra che armi del genere siano state utilizzate per la prima volta a Falluja in Iraq, seppure in forma prototipica durante le battaglie sviluppate nel tempo per liberare la città dai terroristi”.

La notizia ha richiamato alla memoria alcune immagini comparse su Rai News 24 in un servizio abbastanza recente di Sigfrido Ranucci sul possibile impiego di munizionamento altamente incendiario, caricato al fosforo bianco e utilizzato - secondo testimonianze Usa - durante gli scontri di Falluja. Le immagini riprendevano corpi carbonizzati, completamente disidratati e per la maggior parte con i vestiti intatti.

In quella occasione, chi scrive espresse il dubbio tecnico che il fosforo bianco avesse potuto provocare sugli oggetti e sulle persone effetti simili a quelli proposti, anche se usato in grande concentrazione: carbonizzazione delle sostanze organiche, quasi nessun danno ai tessuti, pochi danni alle infrastrutture.

Il dubbio principale riguardava il fenomeno della disidratazione di tessuti organici senza che ci fosse la combustione degli indumenti o nell’ambiente circostanze. Per quanto è noto, il fenomeno non trova un riscontro tecnico nell’uso del fosforo bianco, anche se usato in grande quantità. Forse, però, la notizia di questa mattina chiarisce qualche punto ancora oscuro e non spiegabile sotto il profilo tecnico.

Un volume di sostanza organica ad alto contenuto di liquidi (come la carne in generale, vegetali o quanto altro di assimilabile), avvolto in un cartoccio di carta o altro materiale simile, se sottoposto alla azione di microonde di un forno da cottura, si cuoce per disidratazione. Quanto maggiore è il tempo di esposizione tanto più grande è l’effetto di combustione, fino ad arrivare alla totale carbonizzazione del “volume organico” , che comunque mantiene la sua forma originale. L’involucro non viene distrutto e rimane pressoché intatto.

Quei corpi a Falluja erano completamente disidratati e bruciati, almeno in superficie. Gli indumenti erano intatti, a parte qualche piccola bruciatura e modesti danni. I muri delle stanze che li ospitavano pressoché integre. Tutto ciò non sarebbe avvenuto se fossero state sparate gocce incandescenti di fosforo bianco. In quella circostanza forse sono state, utilizzate le nuove armi a microonde, ancora non perfettamente “tarate”? Potrebbe essere un’ipotesi realistica.

Note:
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