ControllArmi

ControllArmi

RSS logo

Marina Militare, le unità navali di nuova generazione

Pier Paolo Bergamini
Fonte: Pagine di Difesa - 24 gennaio 2005


La Marina militare italiana, in collaborazione con la Marine nationale française, ha in corso di realizzazione due importanti programmi di progettazione, sviluppo e produzione di unità navali di nuova generazione. Tali programmi sono relativi alle fregate tipo “Orizzonte” e alle fregate tipo “Rinascimento” (Fremm, Fregate Europee Multimissione).
I più importanti compiti che devono assolvere le unità di nuova generazione sono: antisommergibile; scoperta, localizzazione e identificazione dei bersagli aerei e di superficie a grande distanza; aggiornamento continuo della situazione tattica attraverso l’impiego di sistemi di comando e controllo avanzati e interoperabili; ingaggio dei bersagli a grande distanza impegnando le unità nemiche con missili antinave e cannoni a lunga distanza; autodifesa e difesa a medio raggio contro attacchi aerei e missilistici; operazioni elicotteristiche di supporto. L’impiego delle unità è quindi caratterizzato da una grande flessibilità operativa.

La Marina militare italiana, in accordo con quella francese, ha previsto di realizzare, nell’ambito del programma Rinascimento-Fremm, dieci unità. Di queste, quattro con elevate caratteristiche antisommergibile (Asw, Anti-submarine warfare) capaci di: scoprire, localizzare e neutralizzare sommergibili nemici; controllare aerei e unità navali amiche interessate alla azione in atto; essere molto silenziose. Le rimanenti sei unità con caratteristiche “polivalenti” (Gp), capaci, oltre a quanto previsto per le prime quattro, di assicurare il proprio contributo a operazioni di sbarco, fornendo supporto di fuoco dal mare anche in profondità e sostegno di truppe e mezzi speciali.

Per quanto riguarda le fregate tipo Orizzonte, è prevista la costruzione di quattro unità: due italiane e due francesi. Le due unità italiane si chiamano Andrea Doria e Caio Duilio. Verrà così simbolicamente ricostituita la Quinta divisione navale – formata dalle due omonime corazzate - che fu il cuore operativo della Seconda squadra navale, che dal 12 gennaio 1942 al 6 gennaio 1943, assicurò, in un momento particolarmente importante e difficile, i rifornimenti e i rinforzi alle truppe italiane dislocate in Libia effettuando, con esito positivo, la scorta di molti convogli.

L’Andrea Doria è stata varata il 14 ottobre 2005 (varo ‘disturbato’ da una protesta sindacale) e dovrebbe entrare in servizio nei primi mesi del 2008. La Caio Duilio è in fase avanzata di costruzione e il varo dovrebbe avvenire a fine 2006. Le due unità sono state recentemente riclassificate “cacciatorpediniere” in quanto hanno un dislocamento di 7.000 tonnellate e una lunghezza “fuori tutto” di 153 metri. Entrambe le unità dovrebbero entrare in Squadra nel 2010. Potranno così sostituire i due “Audace” che sono stati già ritirati dal servizio. La Marina militare disporrà quindi di quattro cacciatorpediniere: Durand de la Penne, Mimbelli, Doria e Duilio. I due caccia classe “de la Penne”, potranno pertanto essere sottoposti a lavori di ammodernamento e lasciare il servizio nel 2015-2016 quando entreranno in Squadra le prime due “Rinascimento”.

Per quanto riguarda le fregate “Rinascimento”, si prevede la costruzione di 27 unità, dieci italiane e 17 francesi. L’Italia realizzerà una prima serie di sei unità che costituiranno la “classe Bergamini”. Prossimamente saranno passati gli ordini per la prima delle due unità di tale classe: la prima porterà il nome “Carlo Bergamini” e la seconda dovrebbe essere intestata al comandante “Carlo Margottini”. La legge finanziaria 2006 ha previsto stanziamenti idonei all’avvio del programma, con la costruzione delle prime due fregate. La Marina militare potrà quindi rendere operativo il contratto di produzione con la società Orizzonte Sistemi Navali (51% Fincantieri, 49% Finmeccanica). Le fregate italiane saranno costruite nei cantieri di Riva Trigoso e Muggiano.

Le fregate Rinascimento dispongono di un sistema di combattimento ad architettura di tipo federato: un cannone (solo Gp) Oto-Melara Lw da 127/64 mm, sistemato verso prora; due cannoni (uno per Gp) Oto-Melara 76/62 mm. a tiro super rapido facenti parte del sistema antimissile Lds, sistemati sul cielo dell’hangar per elicotteri (Gp e Asw); due missili antiaerei Aster 15 sistemati in pozzi ubicati tra il cannone prodiero e la plancia comando; otto lanciatori per missili superficie-superficie Teseo sistemati tra il Torrione multifunzionale e l’albero al centronave; due armi Oto-Melara Oerlikon Kba da 25/80 mm, sistemati ai lati del Torrione, in funzione antibarchino; due lanciasiluri binati (Asw) o trinati (Gp), sistemati per madiere a centro nave; due elicotteri NH-90 oppure un NH-90 e un EH-101 dotati oltre che del siluro leggero MU-90 di Eurotorp, anche di missile antinave Mbor-Marte MK 2/S; due lanciatori del sistema Slat a 12 cellule, prodotti dal consorzio Euroslat.

La dotazione elettronica sarà sistemata sul Torrione multifunzionale e sarà costituita da radar di ricerca di superficie e aerea 2D in banda IJ Rass prodotti da Alenia Marconi Systems, particolarmente efficiente anche nella ricerca di bersagli che volano a pelo d’acqua (missili antinave tipo sea skimming) e che ha quattro possibilità di funzionamento che gli consentono anche di osservare – quando esistono particolari condizioni atmosferiche e meteo-marine – bersagli che si trovano oltre l’orizzonte, sfruttando “l’effetto condotto”. Sulla sommità del torrione sarà installato il radar multifunzionale 3D tipo phased array in banda C Ams Empar, sotto di esso sarà sistemato un Iff Ams. Per le comunicazioni saranno installati i sistemi forniti dalla Thales –Marconi Selenia Communications, unitamente a quelli della Ads France.

Sono previste due direzioni del tiro, una sul cielo della plancia comando e la seconda a poppa, sul cielo dell’hangar per ricovero elicotteri e dietro il cannone Oto-Melara 76/64, e costituiscono l’Ilds (Inner Layer Defence System), che sarà abbinato al sistema Dwalu (Dual Weapon Assignment Logic Unit). Il Dwalu è costituito essenzialmente da un computer che, tenendo presente il tipo di attacco e la direzione di provenienza, indica quali armi dovranno essere impiegate.

La propulsione dovrebbe essere del tipo Codlag (Combined Diesel eLectric and Gas) su due assi. L’organo principale sarà una turbina a gas (Tag). Vi saranno inoltre due motori elettrici alimentati da quattro diesel. La Tag prescelta è quella della General Electric - Avio Lm-2500 + Enhanced da 42 Mw. La velocità massima sarà di circa 27 nodi, mentre quella silenziosa – usando i motori elettrici – sarà di 15.5 nodi. Inoltre è stato previsto un propulsore azimutale retrattile che consentirà di rientrare in un porto amico, alla velocità di sette nodi, qualora si dovesse verificare il fermo dell’apparato propulsore principale. L’autonomia è di 6.000 miglia a 15 nodi oppure di 55 giorni.

Le eliche saranno a passo variabile. Per quanto riguarda rollio e beccheggio, è previsto un sistema di stabilizzazione attraverso l’uso dei timoni (rudder-roll). L’equipaggio sarà costituito da 145 persone; gli alloggi però ne potranno ospitare 165, per tener conto dell’eventuale imbarco di un comando complesso, nonché di truppe speciali. Il dislocamento a pieno carico sarà di 5.750 tonnellate ma con possibilità di aumento. Lo scafo avrà una lunghezza fuori tutto 139 metri e una larghezza 19 metri.

Le fregate Rinascimento sono unità da guerra con un elevato grado di flessibilità e automazione. Presentano delle importanti innovazioni da un punto di vista tattico-operativo, anche rispetto alle Orizzonte e alle Renaissance francesi e ancor più innovative rispetto alle Unng delle altre Nazioni. La Fincantieri ha già avuto dei contatti interessanti con il Belgio, la Grecia e la Germania, tanto che l’amministratore delegato della Società, Giuseppe Bono, ritiene che possano prevedersi ordinativi esteri di almeno 40-50 unità.

Note:
.