ControllArmi

ControllArmi

RSS logo

Armi: gli USA citati in giudizio per le atomiche

GB
Fonte: Unimondo - 27 dicembre 2005


Il governo degli Stati Uniti è stato oggi citato in giudizio da alcuni pacifisti pordenonesi. L'atto di citazione, presentato in mattinata al tribunale di Pordenone, chiede al giudice di dichiarare che la presenza delle armi nucleari sulla base di Aviano è illecita e dannosa e conseguentemente ordinare agli USA di rimuovere tutte le bombe nucleari dalla base di Aviano e dal territorio nazionale. Il documento, elaborato da uno staff di avvocati appartenenti alla IALANA (Associazione Internazionale Giuristi Contro le Armi Nucleari) si richiama al Trattato di Non Proliferazione Nucleare, sottoscritto e ratificato dall'Italia, che sancisce senza ombra di dubbio l'obbligo per il nostro paese di non ospitare ordigni nucleari e per gli stati nucleari, come gli USA, di non dispiegare tali armamenti al di fuori del proprio territorio.

La prima udienza è stata fissata, su richiesta dei promotori, per il prossimo 7 luglio, alla vigilia del decennale della sentenza con cui la Corte Internazionale di Giustizia ha stabilito che l'uso (o anche la semplice minaccia dell'uso) di armi nucleari è in contrasto con il diritto internazionale e che gli stati hanno l'obbligo giuridico di condurre negoziati in buona fede che conducano al completo smantellamento di tutte le armi nucleari. I promotori della causa sono a disposizione per fornire ulteriori informazioni sulle motivazioni dell'azione legale e sulle prossime iniziative in programma per garantire la più ampia partecipazione popolare all'azione stessa. Si augurano in questo di trovare il sostegno e l'adesione di un ampio schieramento di forze politiche, sociali e sindacali. Va ricordato che oltre ad Aviano, quaranta armi nucleari B-61sono ospitate nell’aeroporto militare di Ghedi, dove i militari del Sesto Stormo sono addestrati al loro utilizzo.

In una recente intervista l'ex stato segretario della Difesa statunitense Robert McNamara denuncia l'attuale politica nucleare degli Stati Uniti come "immorale, illegale, militarmente non necessaria e terribilmente pericolosa". "Anche rischiando di apparire semplicistico e provocatorio, definirei l'attuale politica nucleare degli Stati Uniti come immorale, illegale, militarmente non necessaria e terribilmente pericolosa. Il rischio di un lancio nucleare accidentale o involontario è inaccettabilmente alto. Lungi dall'operare per la riduzione di tali rischi, questa amministrazione è impegnata a mantenere l'arsenale nucleare americano come un puntello del suo potere militare - un impegno che sta fra l'altro erodendo le norme internazionali che hanno limitato la diffusione di armi nucleari e di materiale fissile per cinquant'anni" - nota l'ex "falco nella guerra del Vietnam" ed ex presidente della Banca mondiale.

"È un dato di fatto che la maggioranza dei giudici di una corte internazionale che ha esaminato la legalità delle armi nucleari ha deciso per la loro illegalità" - sottolinea McNamara. "Ciò che è scioccante - aggiunge McNamara - è che oggi, a più di un decennio dalla fine della guerra fredda, la base della politica nucleare americana sia immutata. Non s'è adeguata al collasso dell'Unione Sovietica. I piani e le procedure non sono state riviste per far sì che gli Usa o gli altri Stati abbiano meno probabilità di premere il bottone. Come minimo dovremmo rimuovere tutte le armi nucleari strategiche dallo status di allerta immediata, come anche altri hanno raccomandato, incluso il generale Lee Butler, l'ultimo comandante dello Strategic Air Command. Questo semplice mutamento ridurrebbe grandemente il rischio di un lancio nucleare accidentale. Sarebbe altresì un segno per gli altri Paesi che gli Stati Uniti si stanno avviando a ridurre la propria fiducia nelle armi nucleari.

"I vescovi cattolici degli Stati Uniti hanno pubblicato alla fine degli anni Ottanta un rapporto, la cui preparazione fu diretta da un sacerdote del Massachussets, ancora vivo, che è la migliore dichiarazione fatta da non militari che io abbia mai letto sui problemi morali e umani legati all'uso della forza nucleare. Quel rapporto afferma che per la prima volta dal tempo della Genesi la razza umana ha la capacità di autodistruggersi. Dobbiamo evitarlo. Sono davvero dell'idea che dovremmo iniziare a pensare e a discutere seriamente della proliferazione, perché è assolutamente contraria a tutti i principi morali" - conclude McNamara.

Gli Stati Uniti dispiegano attualmente circa 4.500 testate nucleari strategiche offensive. La Russia ne ha circa 3.800. Le forze strategiche di Gran Bretagna, Francia e Cina sono considerevolmente minori, ci sono tra le 200 e le 400 armi nucleari negli arsenali di ciascuno di questi Stati. Le nuove potenze nucleari, Pakistan e India, hanno meno di 100 ordigni ciascuna. La Corea del Nord afferma di essersi dotata di armamenti nucleari, e le agenzie di intelligence statunitensi credono che Pyongyang abbia materiale fissile sufficiente per 2-8 bombe. [GB]

Note:
.