"Lord of war" a sostegno di Control Arms
Il 18 novembre uscirà in Italia "Lord of war", diretto da Andrew Niccol e interpretato da Nicolas Cage. Il film descrive in modo assai reale i traffici indiscriminati di armi e le loro conseguenze letali. In Italia, "Lord of war" uscirà a sostegno della campagna Control Arms, che Amnesty International sta svolgendo insieme alla Rete italiana per il disarmo. Il film approfondisce una conseguenza poco nota della fine della Guerra Fredda: l’enorme quantitativo di armi andate improvvisamente in disuso, vendute dagli stati dell’ex Unione Sovietica ai paesi in via di sviluppo (in modo particolare all’Africa) e le ingenti somme di denaro incassate dai trafficanti di armi che le hanno vendute. In occasione del film diversi gruppi locali si stanno attivando per promuovere dibattiti e approfondimenti sul tema del commercio, senza regole, delle armi.
Intanto nei giorni scorsi la Campagna italiana "Control Arms" ha presentato in una conferenza stampa a Roma la mozione di sostegno al Trattato internazionale sul commercio di armi sottoscritta da 101 Parlamentari italiani. Presentata nella settimana dell'ONU sul disarmo, la mozione è sottoscritta da 62 Deputati, prima firmataria l'on. Silvana Pisa (DS), e 39 Senatori, primo firmatario il sen. Francesco Martone (PRC), da molti parlamentari dell'opposizione, ma anche dall'on. Flavio Rodeghiero della Lega e da Publio Fiori vicepresidente della Camera passato da AN al gruppo Misto. L'azione condotta dalla Campagna Control Arms, promossa in Italia da Rete Disarmo e da Amnesty International, sul Parlamento italiano fa parte della Global Parlamentary Action mondiale. Nel mondo ci sono circa 639 milioni di armi leggere e ogni anno ne vengono prodotte altri 8 milioni, una ogni 10 persone. L'Italia nel 2001 è stata il secondo esportatore al mondo di armi leggere destinate spesso a paesi accusati di violazioni dei diritti umani.
La proliferazione incontrollata di armi provoca violazioni dei diritti umani, fa crescere ed alimenta i conflitti, intensifica la povertà. Nonostante il danno che da esse viene provocato, non esiste attualmente nessuna legge internazionale comprensiva e vincolante per controllare l’export di armi. I flusso di armi verso coloro che apertamente violano le leggi umanitarie è assolutamente ignorato da molti governi e da molte aziende produttrici. Le pistole, specialmente, non sono mai state così facilmente reperibili in molte città e regioni del mondo.
Nel luglio 2006, a New York, si terrà la conferenza di revisione delle Nazioni Unite sul "Programma d’azione per prevenire, combattere e sradicare il traffico illecito delle piccole armi e delle armi leggere in tutti i suoi aspetti" e in quella occasione le ONG presenteranno ai governi tutte le fotografie raccolte per indurli ad affrontare le proprie responsabilità firmando il Trattato internazionale sul commercio delle armi. La foto-petizione è un lo strumento di mobilitazione scelto dalls campagna Control Arms per raccogliere un milione di volti in tutto il mondo entro il luglio 2006. [GB]