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Presentata mozione per controllo armi leggere

Rete disarmo: l'Italia è il secondo esportatore mondiale
Fonte: ANSA - ADNKronos -Asca - 27 ottobre 2005

ANSA
E' stata presentata oggi alla Camera e al Senato la mozione sulle armi leggere, firmata da 101
parlamentari, di cui 62 deputati e 39 senatori, il cui scopo e' impegnare il governo, a livello internazionale e nazionale, nel promuovere una maggiore trasparenza nel commercio di armi e
sanzioni per le nazioni che violano le leggi in materia.
L'iniziativa italiana, una delle prime in tal senso, si colloca all'interno della Global Parlamentary Action mondiale, lanciata la scorsa settimana in Messico dalla Coalizione internazionale sulle armi leggere Iasna, di cui fa parte la Rete Disarmo italiana.
''In occasione della settimana Onu sul disarmo, che dal 1978 si celebra dal 24 al 30 ottobre - ha spiegato Massimo Paolicelli, della Rete Disarmo - vogliamo richiamare l'attenzione su questo che e' un problema molto grave. Nel mondo ci sono circa 639 milioni di armi leggere, e ogni anno ne vengono prodotte altri 8 milioni, con una densita' di una ogni 10 persone. L'Italia nel 2001, secondo Small Arms Survey, e' stata il secondo esportatore al mondo di armi leggere, e ha realizzato tra il 1999 e il 2003 esportazioni per un valore di 1 miliardo e 568 milioni di euro, pari a un terzo del totale delle armi esportate nello stesso periodo, spesso destinandole a paesi accusati di violazioni dei diritti umani''.
Diversi gli scopi della mozione, firmata per la maggior parte da parlamentari dell'opposizione con qualche eccezione nelle fila della maggioranza. A livello nazionale, si vuole promuovere un'iniziativa legislativa sull'esportazione di armi leggere a uso civile, ispirata ai principi dettati dalla legge 185/90 con adeguate sanzioni, e un'altra sugli intermediari internazionali di armi da fuoco. A livello internazionale, si vuole invece contribuire alla promulgazione del Trattato internazionale sul
commercio degli armamenti proposto dalla campagna internazionale Control arms, far ratificare il protocollo Onu sulle armi da fuoco entrato in vigore nel 2005 e migliorare il Codice di condotta europeo sull'export degli armamenti, inserendo delle sanzioni.
''Si tratta di un'iniziativa importante - ha detto Silvana Pisa (Ds), prima firmataria della mozione - che pero' necessita del contributo anche di altri parlamentari della maggioranza. Purtroppo quello delle armi in Italia e' un mercato che rappresenta una fetta importante del Pil e cio' suscita parecchia ostilita' in molti ambienti, anche politici. Eppure delle cose si possono fare, come procedere alla riconversione o
tirarsi indietro da alcuni progetti, che nella Finanziaria non sono inseriti nel bilancio della Difesa ma nel settore produttivo''.
Dello stesso parere anche Francesco Martone (Prc), primo firmatario in Senato, che ha insistito sulla riconversione dell'industria bellica per arrivare alla smilitarizzazione di alcuni settori industriali, mentre Nuccio Iovene (senatore Ds) ha sottolineato l'importanza di raccogliere ''almeno altre 30 firme in Senato, si' da far scattare la procedura d'urgenza e far discutere la mozione entro tre mesi''.
Oltre alla mozione, la campagna Control Arms (www.controlarms.org) ha avviato una foto-petizione, con l'intento di raccogliere un milione di volti in tutto il mondo entro il luglio 2006, cui hanno aderito finora piu' di mezzo milione di persone, di cui 30 mila in Italia.

"Come ha fatto con il sesso, cosi' anche sulle armi e l'economia la Chiesa e la Cei hanno il dovere
di prendere una posizione chiara e dura di condanna. Se la morale cristiana non entra a questo livello, tutto il resto sono solo parole''. E' quanto ha dichiarato padre Alex Zanotelli, missionario comboniano, nel corso della presentazione di una mozione parlamentare sulle armi leggere.
''Quello del traffico di armi - ha detto - e' un problema drammatico, sempre piu' legato anche alla droga e alla malavita, soprattutto in Africa, dove la situazione e' drammatica. Solo negli ultimi due anni le spese militari nel mondo sono aumentate del 20%, mentre le vendite delle principali compagnie di armi sono cresciute del 25%''.
Per questo e' importante, ha proseguito il missionario, ''che la Chiesa, soprattutto tramite la Conferenza episcopale italiana (Cei) e le parrocchie intervengano, impegnandosi in questa campagna e prendendo una dura posizione di condanna su questo mercato. Non si puo' fare - conclude - i duri solo su alcune
questioni. Purtroppo, anche a livello di magistero la Chiesa non ha ancora detto che la bomba atomica e' peccato. Nella base cattolica c'e' molto fermento e penso sia giusto convogliarlo e sensibilizzarlo su un tema cosi' importante''.

ADNKronos
Impegna il governo ''a contribuire alla promulgazione di un Trattato Internazionale sul Commercio degli
armamenti'' la mozione sottoscritta e depositata oggi alla Camera e al Senato da 101 parlamentari (39 senatori e 62 deputati) su iniziativa dei promotori della campagna ''Control arms''. ''Nel mondo -si legge nella mozione- ci sono circa 639 milioni di armi leggere ed ogni anno ne vengono prodotte altre 8 milioni; la diffusione incontrollata di armi leggere e' un forte elemento di insicurezza tanto che ogni giorno milioni di donne, di uomini e di bambini vivono nel terrore della violenza armata, ed ogni minuto uno di loro resta ucciso;l'International Action Network on Small Arms (Iansa) stima che dall'inizio dell'anno siano state uccise con armi da fuoco oltre 120.000 persone''.
''Ogni anno -viene sottolineato- in Africa, Asia, Medio Oriente e America Latina si spendono mediamente 22 miliardi di dollari per l'acquisto di armi, una somma che avrebbe permesso a questi Paesi di mettersi in linea con gli obiettivi di sviluppo del millennio come l'eliminazione dell'analfabetismo (costo stimato in 10 miliardi di dollari l'anno) e nella riduzione della mortalita' infantile e materna (costo stimato in 12 miliardi di dollari l'anno)''. La mozione impegna poi il governo a ''ratificare il Protocollo delle Nazioni Unite sulle Armi da Fuoco entrato in vigore nel 2005''

La mozione, rileva Massimo Paolicelli della Rete Disarmo, e' stata firmata da ''molti parlamentari dell'opposizione, ma anche l'on. Flavio Rodeghiero della Lega e Publio Fiori, vicepresidente della Camera passato da AN al gruppo Misto. E' un buon primo passo, ora auspichiamo che si aggiungano altre firme, specialmente della maggioranza, ma che soprattutto si approvi la mozione prima della fine della legislatura''. Padre Alex Zanotelli fa riferimento alla propria ''esperienza diretta di missionario che ha visto con i suoi occhi gli effetti devastanti che produce in Africa il triangolo armi, droga e malavita. Anche per questo -dice- un Trattato internazionale non e' piu' rinviabile''.
La mozione impegna poi il governo ''ad agire per il miglioramento del Codice di Condotta Europeo sull'export di armamenti rendendolo vincolante e sanzionando le nazioni che lo violano'' ed a ''promuovere una iniziativa legislativa sull'esportazione di armi leggere ad uso civile, sportivo e per corpi di polizia ispirata a principi e controlli all'export analoghi a quelli previsti dalla legge 185/90, prevedendo sanzioni adeguate in caso di violazione e migliorando gli standard di trasparenza e di informazione al Parlamento''.

ASCA

Sono 101 i parlamentari che hanno sottoscritto una mozione per il controllo delle armi leggere.
Una iniziativa, presentata oggi a Roma in una conferenza stampa, che si inserisce nell'ambito della campagna ''Contro arms''.
Nella mozione, presentata sia alla Camera che al Senato, si ricorda che nel mondo ci sono circa 639 milioni di armi leggere ed ogni anno ne vengono prodotte altre 8 milioni e cha ''la diffusione incontrollata di armi leggere e' un forte elemento di insicurezza tanto che ogni giorno milioni di
donne, di uomini e di bambini vivono nel terrore della violenza armata, ed ogni minuto uno di loro resta ucciso''. Questo mentre la stessa International Action Network on Small Arms (Iansa) stima che dall'inizio dell'anno siano state uccise con armi da fuoco oltre 120.000 persone. Per quanto riguarda, invece, il nostro paese, e' stato sottolineato oggi nel corso della conferenza stampa, dati riferibili allo ''Small Arms Survey'', sottolineano che nel 2001 l'Italia risulta essere il secondo esportatore al mondo
di armi leggere e di piccolo calibro. L'Istituto Ricerche Internazionali Archivio Disarmo ha stimato, invece, che tra il 1999 ed il 2003 l'Italia ha esportato armi ad uso ''civile e sportivo'' per un valore di 1 miliardo e 568 milioni di euro.
La mozione impegna, quindi, il governo a promuovere una iniziativa legislativa sull'esportazione di armi leggere ad uso civile, sportivo e per corpi di polizia ''ispirata a principi e controlli all'export analoghi a quelli previsti dalla legge 185/90, prevedendo sanzioni adeguate in caso di violazione e migliorando gli standard di trasparenza e di informazione al Parlamento''.

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