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Con Monsignor Bettazzi

Il Referendum Brasiliano contro il commercio di armi: dire SI alla vita 

Un incontro all'inizio della Settimana ONU per il Disarmo e durante la giornata "Una missione di disarmo"
Fonte: Rete Lilliput Reggio Emilia - 22 ottobre 2005


Pax Christi propone a tutti gli amici un incontro con Mons. Luigi Bettazzi (vescovo emerito di Ivrea) per ricordare e sostenere questo importante appuntamento.

l 23 ottobre 122 milioni di elettori brasiliani parteciperanno al referendum che deciderà se in Brasile deve essere proibito il commercio di armi da fuoco e munizioni.

Questo importantissimo passo rappresenta il primo referendum brasiliano della storia ed è la tappa cruciale della campagna varata dal presidente Lula con lo STATUTO PER IL DISARMO,  entrato in vigore nel dicembre del 2003, che ha posto regole piu' ferree alla circolazione di armi, accessori e munizioni, e ha irrigidito il controllo sulla vendita e l'esportazione.

Seconda tappa è stato il DISARMO VOLONTARIO, campagna lanciata il 15 luglio 2004 per la consegna volontaria di armi da fuoco, in cui i cittadini hanno potuto consegnare le loro armi in posti prestabiliti, senza dover spiegare nulla ricevendo fino a 300 real come compenso. Questa campagna ha già dato importanti risultati : sono state consegnate più di 400.000 armi in tutto il paese, nello stato del Paranà si è ridotto il numero degli omicidi del 20%, e dei ricoveri ospedalieri per lesioni di arma da fuoco del 34%.

Si è arrivati cosi al REFERENDUM del 23 ottobre. In quella che rappresenta la più grande consultazione elettronica del mondo, sono chiamati al voto i cittadini tra i 18 e 70 anni, obbligatoriamente, mentre tra i 16 e 18 e oltre i 70 il voto è facoltativo. Il quesito sarà semplice quanto difficile : „Il commercio di armi da fuoco e munizioni deve essere proibito in Brasile?‰

Nell‚urna si premerà 1 per il „no‰ e 2 per il „si‰. La posta in gioco è grande, perché gli interessi sono enormi. Chi si batte per il «Si» guarda la situazione con gli occhi delle vittime, fa il bilancio degli ammazzati nell'ultimo anno, controlla le cifre spaventose di una carneficina che si consuma nella quasi totale impunità. Chi sostiene il «No» utilizza la carneficina per dire che le armi servono per difendersi da tanta violenza, che il commercio delle armi serve al Pil, che senza la pistola sotto il cuscino tutti diventano potenziali ostaggi.

L'appoggio che può venire dall'Europa è enorme. I movimenti per la pace, per i diritti, le associazioni che si battono per una democrazia dal basso, singoli individui possono fare la loro parte per aiutare i gruppi di base brasiliani in questa importante partita referendaria.

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