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SI avvicina il Referendum brasiliano contro le armi

Giochi sporchi della campagna per il NO contro il disarmo

Gli avvocati di Nelson mandela furiosi per l'uso distorto e non concordato della sua immagine da parte della lobby delle armi
Fonte: IANSA - Rete Italiana per il Disarmo - 20 ottobre 2005


Con solo pochi ore di attesa prima che i brasiliani entrino nei seggi per votare il referendum sulla vendita di armi e munizioni, la lobbi favorevole alle armi si è apporpriata dell'immagine di Nelson Mandela e della sua lotta contro l'apartheid per supportare la propria idea di "non-controllo" delle armi nel paese.

Questa domenica 122 milioni di Brasiliani entreranno in cabina per rispondere alla domanda: Il commercio e la vendita di armi e munizioni ai civili deve essere proibito?

Sia alla campagna per il SI che a quella per il NO è stato concesso del tempo gratis sui mezzi di informazione per supportare la propria scelta. L'immagine di Mandela è quindi apparsa in uno spot del NO che ha legato la sua lotta per la libertà al punto di vista della lobby delle armi: i cittadini devono essere liberi di portare armi da fuoco.

Ma in Sud Africa il Presidente Mandela è stato un fermo sostenitore del controllo degli armamenti, con la sua immagine e la sua firma addirittura apposte sui certificati dati a chi ha restituito fucili e pistole durante la campagna per il disarmo del 1994. GLi avvocati di mandela hanno quindi immediatamente scritto al presidente del Fronte Parlamentare per il NO (della lobby armiera) in Brasile per protestare contro l'abuso dell'immagine dello statista sudafricano.

"E' scorretto, improprio ed illegale usare un riferimento al Sig. Mandela ed alla sua lotta contro l'apartheid, visto che questa lotta non ha niente a che fare con la vendita di armi" si legge nella lettera.

"L'oltraggioso inserimento dell'immagine di Nelson Mandela in questi spot manda un messaggio distorto: che Mandela supporti il lavoro della coalizione pro-armi in Brasile" ha dichiarato Josphine Bourgois, della campagna per il SI e della ONG Viva Rio. "I suoi avvocati si sono mossi prontaenti, ed hanno così rivelato e dimostrato che la ricca e potente lobby delle armi non si fermerà davanti a nulla per continuare a vendere i propri strumenti di morte, anche stravolgendo deliberatamente i fatti".

Heather Sutton dell'organizzazione "Sou da Paz" (attiva per il SI e per la proibizione della vendita di armi) ha aggiunto: "La campagna per il SI è sostenuta da dottori, avvocati, cantanti, attori ed attrici, ed anche da esperti di pubblica sicurezza; dieci Premi Nobel per la Pace hanno sottoscritto una petizione in favore di questa scelta e attivisti di tutto il mondo stanno sostenendo i nostri sforzi con azioni di respiro internazionale. Non ci meraviglia che la campagna per il NO stia facendo di tutto per inserire figure note nel proprio gruppo di sostenitori"

La Rete Italiana per il Disarmo sostiene fortemente la campagna per il SI al Referendum Brasiliano, ed ha lavorato per accrescere il livello di informazione anche in Italia su questo importante appuntamento. recentemente il supporto al percorso disarmista del Governo del Brasile (iniziato con l'adozione dello Statuto per il Disarmo e la nascita di una Campagna ad esso collegata) è stato esplicitato durante un incontro a roma con il Presidente Lula.

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