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Cambiamo finanziaria

Le proposte di Sbilanciamoci! per il 2006

Come usare la spesa pubblica per i diritti, la pace e l’ambiente.
Fonte: Campagna Sbilanciamoci! - 19 ottobre 2005


Nonostante quello che si dice da molte parti, la finanziaria continua ad essere un provvedimento importante per la politica economica, sociale ed ambientale di questo paese. Dietro le decine di articoli e le centinaia di commi del testo –spesso oscuri ed enigmatici- si nascondono scelte importanti per il paese che hanno un impatto concreto sulla vita quotidiana dei cittadini. Nondimeno è difficile occuparsi della finanziaria: non solo perché si tratta di un testo complicato e poco trasparente, ma perché rimanda ad altri provvedimenti e a norme che intervengono nella sessione del bilancio. Questi provvedimenti (l’”assalto alla diligenza” degli emendamenti, i decreti legge e poi il famoso e tradizionale “maxi emendamento” di dicembre) possono cambiare radicalmente o addirittura sconvolgere il testo originario della finanziaria. Sbilanciamoci
Questo vale anche per la finanziaria di quest’anno, per la quale ci si aspettano in corso d’opera cambiamenti importanti e maxi emendamenti molto consistenti. Un primo cambiamento é avvenuto già il 14 ottobre con l’approvazione di una manovra correttiva. Ecco perché l’analisi di questo rapporto (che va in stampa a metà ottobre) non può che essere parziale e incompleta. Nonostante ciò, la finanziaria e il decreto legge varati dal Consiglio dei Ministri il 29 settembre scorso ci dicono già molto. Quello che emerge è la natura antisociale e nello stesso tempo inadeguata e corporativa della finanziaria del 2006. Antisociale perché i tagli agli enti locali e alle Regioni, alla Sanità, alla Cultura, all’Ambiente e alla Solidarietà Internazionale sono pesanti e diffusi. Inadeguata, perché –di fronte al declino economico-sociale del paese- non contiene scelte (di qualità e innovative) di politica economica, optando per piccoli aggiustamenti e interventi (molti di questi solo facoltativi) per lo sviluppo e il lavoro. Corporativa perché ripropone interventi e provvedimenti favorevoli alle solite categorie con la solita logica un po’ da “prima repubblica”: tante riduzioni fiscali a imprenditori, costruttori edili, autotrasportatori, ecc. E, inoltre, di fronte all’emergenza dei conti pubblici, le soluzioni trovate sono comunque insufficienti: serviranno molti più soldi per rientrare dal deficit (e dal debito), mentre tutti gli indicatori macroeconomici volgono al negativo: crescita del PIL, inflazione, spesa pubblica primaria, ecc.

Ci sono alternative a questa finanziaria?

Il Rapporto di Sbilanciamoci! di quest’anno –come quelli degli anni scorsi- dimostra che queste ci sono e sono praticabili. E’ possibile usare la spesa pubblica per i diritti, l’ambiente, la pace, per uno sviluppo di qualità ed un’economia diversa. I soldi si possono trovare –utilizzando in modo diverso la leva fiscale e riducendo le spese militari- e possono essere spesi per altre finalità: per lo sviluppo sostenibile ed un welfare dei diritti, per una politica economica fondata sull’equità e una nuova cooperazione internazionale. Cifre alla mano, sono strade praticabili. In questi anni il mercato, le privatizzazioni, il liberismo hanno dimostrato i loro fallimenti. E’ il momento di ritornare a regole sociali nel mercato e al ruolo dell’intervento pubblico in economia. Diritti, ambiente e pace possono essere le coordinate su cui costruire un nuovo modello di sviluppo ed un nuovo benessere per tutti in una economia di giustizia.

Allegati

  • Il rapporto in vesione integrale (413 Kb - Formato pdf)
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