Disarmo
Lula a Roma: preoccupato per referendum in Brasile
Fonte: ANSA - 17 ottobre 2005
Preoccupazione per l'esito del referendum sulla vendita di armi, che si terra' in Brasile la prossima settimana, e' stata espressa dal presidente Luiz Ignacio Lula da Silva, che ieri a Roma ha incontrato i rappresentanti della Rete Disarmo. Lo riferiscono oggi gli stessi esponenti della Rete.
Quella di ieri e' stata una giornata importante per la lotta al disarmo delle armi leggere, caratterizzata da numerose dimostrazioni, in diversi paesi del mondo, davanti alle ambasciate brasiliane. Ufficialmente e' stata chiamata 'Giornata internazionale di azione per supportare il referendum brasiliano sul disarmo', 24 ore per ricordare che il 23 ottobre 122 milioni di brasiliani saranno chiamati a decidere se votare o no la vendita delle armi ai privati in tutto il territorio.
Il Brasile e' uno dei paesi piu' violenti del mondo, che attualmente detiene il record per il maggior numero di morti per arma da fuoco: 38 mila persone ogni anno, una ogni 4 ore. Le armi, in Brasile, sono la prima causa di morte tra i giovani; e' l'unico paese non in guerra in cui si muore piu' per armi (30,1% delle cause non naturali) che per incidenti stradali (25,9%), dicono i rappresentanti del Control Arms.
Per questo il referendum rappresenta un passaggio cruciale che preoccupa il presidente Lula (gli ultimi sondaggi, infatti, danno in crescita i voti a sfavore del disarmo) e che costituisce l'ultimo atto della 'Campagna per il disarmo' voluta dall'attuale governo (avviata nel 2003 e iniziata nel luglio 2004). Un'iniziativa che ha gia' portato importanti risultati: su quasi 18 milioni di armi che circolano in Brasile, in poco piu' di un anno gia' 400 mila, detenute regolarmente, sono state consegnate alla polizia, per un indennizzo da 100 a 300 reais (30-100 euro). Secondo i dati del Ministero della salute brasiliano, nel 2004, per la prima volta da 13 anni, i morti per arma da fuoco sono scesi dell'8%, 3.234 vite salvate rispetto all'anno precedente.