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IRLANDA IL DISARMO ERA LA CONDIZIONE PER GLI ACCORDI DI PACE - Ora tocca alle milizie dei lealisti protestanti

Addio alle armi L'Ira distrugge il suo arsenale

Tutta la santabarbara repubblicana è stata eliminata. Ma gli unionisti sono scettici e chiedono prow fotografiche
Maria Chiara Bonazzi
Fonte: La Stampa - 27 settembre 2005


L'Ira ha distrutto tutte le sue armi. L'arsenale repubblicano è stato decommissionato per intero: munizioni, fucili, mitragliatrici, mortai, missili, pistole ed esplosivi. Lo afferma il generale canadese John De Chastelain, capo della commissione internazionale indipendente incaricata di verificare l'impegno dei terroristi nordirlandesi a mettere fuori uso gli strumenti della loro violenza. Malgrado la testimonianza oculare di due sacerdoti, un cattolico e un metodista, gli unionisti rimangono scettici e protestano che ci volevano anche le foto. Adesso sta comunque a loro, e in particolare al duro Ian Paisley, decidersi a spartire il potere decentrato con Gerry Adams.
Ci vorrà del tempo. Ma d'un tratto sembrano surrealmente lontani quei proclami sui muri di Belfast, la cui retorica sanguinaria prometteva che «neppure una pallottola o un'oncia di polvere da sparo» sarebbe stata consegnata. Il decommissionamento delle armi dell'Ira era sempre stato l'ostacolo più temibile sulla via del processo di pace, al punto che moltissimi erano convinti che questo giorno non sarebbe mai arrivato. Ci sono voluti dieci anni, ma alla fine l'Ira ha accelerato i tempi: ha cominciato a
distruggere le armi lo scorso luglio dopo aver annunciato che la guerra era finita, ma il grosso lo ha fatto fuori durante le ultime tre settimane.
Esibire questo risultato in un simile momento può indubbiamente servire a Tony Blair, che dal congresso laburista ha commentato: «Il decominissionamento è finalmente stato realizzato. Questo è un passo importante nella transizione dai conflitto alla pace in Nord Irlanda». L'inventario, assicura la commissione, corrisponde alle informazioni in possesso di Londra e Dublino: «Nel settembre 2004 la commissione ha ottenuto le stime di numeri e quantitativi dì armi dalle forze di sicurezza di entrambe le giurisdizioni - ha detto De Chastelain - Il nostro nuovo inventario collima con queste stime. Siamo convinti che ciò rappresenti la totalità dell'arsenale dell'Ira».
Finalmente, dunque, i conti delle armi tornano: «Abbiamo osservato e verificato gli eventi per
mettere fuori uso grandissime quantità di armi»; ha aggiunto De Chastelain. I due garanti religiosi indipendenti che hanno coadiuvato la commissione, il sacerdote cattolico Ales Reid e l'ex presidente metodista, reverendo Harold Good, hanno spiegato: «L'esperienza di avere visto questo con i nostri occhi, minuto per minuto, ci ha fornito delle prove così chiare e incontrovertibili da dimostrarci che le armi dellIira sono ora state decommissionate. E' un fatto compiuto». Anche la stessa organizzazione terroristica, in un comunicato diffuso ieri, ha detto: «La leadership dell'Ira può ora confermare che il processo di mettere fuori uso le armi è stato ora completato».
Unionisti a parte, le reazioni di giubilo sono state unanimi nell'intero arco politico: il primo ministro irlandese Bertie Ahem ha parlato di una «pietra miliare» e ha esortato gli unionisti a «non sottovalutare» l'importanza di questo risultato: «Le armi dell'Ira non esistono più, e questo è stato verificato e testimoniato», ha detto. Anche il leader del Shin Fein Gerry Adams ha detto che, malgrado l'annuncio sia stato una pillola «difficile» da ingoiare per molti repubblicani, «è stato un salto molto coraggioso», e ha aggiunto che è ora di «mettere in atto l'accordo di pace del Venerdì Santo».
Delle fotografie delle armi dell'Ira distrutte, gli unionisti avevano sempre fatto una questione di puntiglio. Ma l'Ira, che ci ha messo molto tempo a convincersi a smantellare il suo arsenale, ha fatto le cose a modo suo: distruzione simbolica di alcune armi nel 2001, 2002 a 2003, e il resto messo fuori uso tutto in una volta, senza foto. Ian Paisley, leader dell'oltranzista Democratic Unionist Party, ha contestato l'indipendenza dei testimoni religiosi, che a suo dire sarebbero stati concordati con i repubblicani, e ha protestato: «La prova era una garanzia fornita dall'Ira, non verificata.
Nessuno ci ha detto quante armi siano state decommissionate, e come». Questa sua posizione potrà ritardare la riapertura dei negoziati per formare l'esecutivo decentrato di Stormont, sospeso da quasi tre anni. In ogni caso, l'opera della commissione non è finita: adesso si tratta di distruggere le armi dei terroristi lealisti.

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