ControllArmi

ControllArmi

RSS logo

Da Bolzano un SI al referendum brasiliano contro le armi

La denuncia di Don Lino Allegri: "A Fortaleza pistole a noleggio per adolescenti"
Fonte: Campagna di appoggio al referendum Brasiliano sul commercio di armi - 01 settembre 2005


Parte da Bolzano la campagna in sostegno della vittoria dei SI al referendum brasiliano che il 23 ottobre sottoporrà il popolo al quesito: "Volete che il commercio delle armi da fuoco e munizioni venga bandito in Brasile?"
Bolzanini sono i tre missionari (Ermanno e Lino Allegri e Pierluigi Sartorel), che fanno da punti di riferimento dei movimenti di base brasiliani e bolzanino è il centro per la Pace che sta sensibilizzando l'opinione pubblica italiana affinché sostenga le aspirazione nonviolente del popolo latinoamericano. Ora la testimonianza dei missionari bolzanini, che coordinano la campagna, è richiesta anche alla sessione dell'Onu dei popoli che si tiene a Perugia come anticipazione della marcia Perugia-Assisi di domenica prossima.
Questa mattina Lino Allegri - appena tornato da Fortaleza - ha presentato i motivi profondi che rendono il primo referendum brasiliano della storia (fino ad ora il popolo non ha mai attuato questo tipo di strumento di democrazia dal basso) un momento importante per tutto il popolo della pace nel mondo. "Stiamo vivendo dentro un sistema di violenza terribile" ha spiegato Lino Allegri. "Vivo in Brasile da 35 anni, ma non ho mai visto una esplosione di violenza così impressionante. Nel distretto dove viviamo noi sono state uccise quattro persone in una settimana e si calcola che ogni quindici minuti ci sia un morto ammazzato per conflitti di arma da fuoco. Ragazzi di dodici, tredici anni girano per i marciapiedi con le pistole in tasca che noleggiano da poliziotti che se ne approfittano in un mercato davvero squallido. E' venuta l'ora di dire finalmente SI alla messa al bando del commercio delle armi".
Allegri ha spiegato che il referendum del 23 ottobre si situa all'interno di una campagna molto più vasta messa in atto dal presidente Lula per la consegna spontanea di armi da parte del popolo. "Nell'arco di pochi mesi - ha detto Allegri - sono state consegnate 400 mila armi per un risarcimento di 100 euro per arma".
Se i Si dovessero vincere, sarebbe un fatto importantissimo che aprirebbe le porte ad una riflessione su vasta scala in America Latina sulle ragioni del disarmo.
Non a caso la scadenza elettorale brasiliana si collega strettamente alle campagne attive in Italia in favore del disarmo e contro l'export delle armi italiane. Infatti domani, venerdì 2 settembre, nel corso dell'incontro pubblico in programma a palaZzo Altmann in piazza Gries, sulla questione del referendum parlerà anche Giorgio Beretta, uno dei maggiori studiosi del traffico d'armi dell'Italia con i Pesei del sud del mondo: "Siamo secondi al mondo - denuncia Beretta - in fatto di export di armi leggere con interessi finanziari enormi. che coinvolgono anche molte banche".
Appuntamento, dunque, domani all'incontro del Centro per la Pace dal titolo "Brasile: referendum di fuoco", con Lino Allegri e Giorgio Beretta (ore 18). A seguire buffet di solidarietà col Brasile e alle 20.30 proiezione del film "Cidade de Deus", la città di Dio, che racconta, in maniera molto cruda, la violenza in una delle più spaventose favelas brasiliane.

.