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Santa Sede per moratoria su uso "Munizioni a grappolo"

Fonte: Misna - 06 agosto 2005


“La comunità internazionale non può e non deve accontentarsi di recensire le vittime e i danni delle sub-munizioni” - o ‘munizioni a grappolo’ - “che rendono la distinzione tra obiettivi militari e civili molto difficile, se non impossibile, soprattutto nelle regioni densamente popolate”: lo ha detto monsignor Silvano Maria Tomasi, osservatore permanente presso l’ufficio Onu e le istituzioni specializzate a Ginevra, intervenendo all’XI sessione del gruppo di esperti governativi degli Stati firmatari della “Convenzione sull’interdizione o limitazione dell’uso di alcune armi convenzionali che possono produrre effetti traumatici eccessivi o indiscriminati" (Ccw). “Contiamo a migliaia i morti, i feriti e i mutilati, vittime delle sub-munizioni, e constatiamo senza difficoltà gli ostacoli al rientro dei rifugiati e, di conseguenza, allo sviluppo di numerose regioni contaminate” ha proseguito monsignor Tomasi. Secondo il presule, è necessaria “una discussione approfondita sulla natura stessa di queste armi” poiché “l’imprecisione e l’alto tasso di sub-munizioni inesplose mettono in dubbio la loro legittimità”. La Santa Sede ritiene infine che consultazioni tra Stati, organizzazioni non governative, Onu e Croce Rossa e le associazioni che si dedicano alle operazioni di sminamento “debbano essere avviate senza ritardi (...) Se per ragioni diverse non sarà possibile trovare un accordo immediato sull’interdizione definitiva della produzione e dell’utilizzo di queste armi – ha concluso monsignor Tomasi – la Santa Sede sostiene con forza la proposta di una moratoria sull’uso delle sub-munizioni per tutto il tempo richiesto dalle consultazioni, in attesa dell’adozione di uno strumento internazionale adeguato”.

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