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Mai più Hiroshima! Mai più Nagasaki!

L'Italia viola il trattato di non proliferazione nucleare

Bizzotto: “All’aeroporto militare di Ghedi stoccate sotto comando italiano 40 bombe nucleari pronte all’uso”. E proprio a Ghedi, Aviano e Padova dal 6 al 9 agosto prevista una serie di iniziative per la messa al bando delle armi nucleari. Sarà presente una sopravvissuta all’esplosione di Hiroshima. Numerose le adesioni di enti locali.
Fonte: Beati i Costruttori di Pace - 30 luglio 2005


Padova, 29 luglio 2005. Sessant’anni esatti dallo sgancio delle bombe atomiche su Hiroshima e Nagasaki è in atto un riarmo nucleare la cui responsabilità tocca da vicino anche l’Italia. “Quaranta armi nucleari B-61 secondo le informazioni acquiste dalla campagna internazionale Abolition Now! – spiega don Albino Bizzotto dell’associazione Beati i Costruttori di Pace – sono ospitate nell’aeroporto militare di Ghedi, dove i militari del Sesto Stormo sono addestrati al loro utilizzo. Una grave violazione del Trattato di Non-Proliferazione Nucleare ratificato dal nostro paese”. Una responsabilità che pesa anche su altri quattro Paesi Nato: Germania, Belgio, Olanda e Turchia. Altri Stati dell’Alleanza, come Grecia, Spagna e Canada, cui ora vorrebbe aggiungersi anche il Belgio, si sono invece rifiutati di continuare ad ospitare queste bombe. Il Trattato infatti vieta agli stati non-nucleari di ospitare nel loro territorio questo tipo di ordigni. Senza contare poi che altre 50 testate atomiche sono dislocate dalla base Usaf di Aviano.
La denuncia sulla presenza delle bombe atomiche a Ghedi è contenuta in una ricerca di Hans Kristensen, analista militare dell’associazione americana NRDC - Natural Resources Defense Council - di Washington. “In un clima di crescente incertezza e paura come quello attuale, questa informazione non può lasciarci tranquilli” afferma don Bizzotto, che ricorda come Russia e Gran Bretagna stanno procedendo alla produzione di nuovi sottomarini atomici e nuove testate, mentre gli Usa lavorano alla progettazione di bombe atomiche più maneggevoli e delle cosiddette bunker-busters, capaci di penetrare in profondità nel terreno. “Potrebbero essere usate in una prossima guerra. Non è questo il futuro che vogliamo. Vorremmo che Hiroshima e Nagasaki fossero una memoria già risolta, invece non è così. Siamo preoccupati per tante vicende che ci riguardano, ma questa del nucleare è una priorità cui non possiamo sottrarci per la responsabilità che abbiamo di fronte all’umanità e al futuro. L’atomica è crimine”.
Per questo a 60 anni esatti dal lancio dell’atomica su Hiroshima e Nagasaki, Beati i Costruttori di Pace, all’interno della Rete Italiana per il Disarmo e in comunicazione con tutte le iniziative che si terranno nel mondo dal 6 al 9 agosto prossimi, vuole mandare un segnale forte ai responsabili degli Stati e dei Governi che si incontreranno all’ONU a New York il prossimo settembre, “perchè si faccia ripartire con impegni concreti e scadenze precise il processo di disarmo e di non-proliferazione nucleare e si facciano interpreti della coscienza dell’umanità”. Un appello che viene dagli stessi sindaci di Hiroshima e Nagasaki, che hanno promosso una rete internazionale di Enti Locali favorevoli alla messa al bando delle armi nucleari. Iniziative si terranno infatti anche in Giappone, Belgio, Germania, Francia, Gran Bretagna e Stati Uniti.
Le iniziative italiane si svilupperanno fra Ghedi, Padova e Aviano. Nella cittadina bresciana è previsto la sera di venerdì 5 agosto presso la Sala Consiliare un incontro pubblico con Seiko Ikeda, hibakusha, ossia sopravvissuta, all’esplosione nucleare su Hiroshima, e la proiezione del film “original Child Bomb”, vincitore del Festival del Cinema dei Diritti Umani di Bologna.
La mattina di sabato 6 agosto alle ore 8,15 davanti ai cancelli dell’aeroporto militare e alla presenza dei sindaci della zona con i loro gonfaloni verrà commemorato lo sgancio della bomba su Hiroshima, sempre alla presenza della signora Ikeda, che porterà poi la propria testimonianza alle ore 18,00 a Padova, presso il Municipio, all’inagurazione della mostra “Mai più Hiroshima! Mai più Nagasaki!”. Alle 21,00 sempre a Palazzo Moroni a Padova, Poesie e Musiche per la Pace e visione del film “Original Child Bomb”.
Domenica 7 agosto, ancora a Padova, alle 18,00 nel piazzale della Chiesa di San Nicolò verrà celebrata una preghiera interreligiosa per la pace e contro le armi nucleari. A partire dalle 20,30, in piazza dei Signori, concerto con la multietnica e travolgente “Orchestra di Piazza Vittorio”.
Lunedì 8 agosto la città del Santo, sempre presso Palazzo Moroni, sede del Comune, ospiterà dalle ore 10,00 alle ore 18,00 il convegno “Mettere al Bando le Armi Nucleari”, con: Seiko Ikeda; il prof. Angelo Baracca dell’Università di Firenze; l’onorevole Pietro Folena e i Senatori Tana De Zulueta e Tino Bedin; l’Assessore alla Cultura e alle Politiche di Pace della Regione Friuli Venezia Giulia, Roberto Antonaz; l’avvocato Joachim Lau dell’International Association of Lawyers Against Nuclear Arms; il giornalista sloveno Franco Iuri; l’Assessore alla Cooperazione, Perdono e Riconciliazione della Regione Toscana Massimo Toschi; il Presidente del Consiglio Comunale di Quarrata Stefano Marini; l’Assessore alle Politiche di Pace del Comune di Padova Renzo Scortegagna; e Giorgio Beretta della Rete Italiana per il Disarmo. Alle 20,30, sempre a Palazzo Moroni, spettacolo Reportage Chernobyl, di e con Roberta Biagiarelli.
Martedì 9 agosto, infine, ad Aviano, a partire dalle ore 10,30 davanti ai cancelli della Base Usaf, commemorazione dello sgancio della secondo bomba atomica sulla città giapponese di Nagasaki.
Le iniziative godono del patrocinio del Comune di Padova. Hanno aderito i Presidenti delle Regioni Trentino Alto Adige, Toscana, Piemonte e Lazio; l’Assessore Cooperazione, Perdono e Riconciliazione dei Popoli della Regione Toscana; il Presidente delle Provincia di Macerata; gli Assessore alla Pace delle Province di Gorizia e Biella; i Comuni di Firenze, Ghedi, Castenedolo, Montirone, Borgosatollo (tutti e quattro bresciani), Gallio (Vicenza), il Sindaco di Agrate Brianza, il Movimento Federalista EUropeo, ARCI, Legambiente, Fondazione Responsabilità Etica BPE, Tavola della Pace, Rete Nuovo Municipio, Coordinamento Enti Locali per la Pace e Diritti Umani, Rete Italiana per il disarmo, Rete Via le basi, SFE Socia Forumo Esperanto, ACLI Provinciali di Pordenone, la Consulta per la Pace del Comune di Brescia, coordinamento Veneto e Friuli Venezia Giulia di Emergency.

Per informazioni sulle iniziative italiane: www.beati.org, tel. 049 8070522, beati@libero.it

Note:

Allegati

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