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La posizione dell'Italia

Analisi incontro NATO su armi nucleari 9-10 giugno 2005

I Ministri della difesa della NATO si sono incontrati lo scorso 9-10 giugno 2005 a Bruxelles. Di seguito un aggiornamento su alcuni punti chiave che Archivio Disarmo stà seguendo con i collegamenti
d'approfondimento.
Francesco Vignarca


ACCORDI NUCLEARI

Parte della riunione dei Ministri della Difesa della NATO Bruxelles, ha visto i rappresentanti riuniti
anche riguardo al Nuclear Planning Group (Il Gruppo di Pianificazione Nucleare, che decide delle strategie e delle politiche riguardanti le armi nucleari NATO). Secondo il Natural Resources Defense Council, che ha pubblicato un rapporto nominato, "Le armi nucleari degli Stati Uniti in Europa" [1], gli Stati Uniti hanno ancora circa 480 bombe nucleari schierate sul continente.

Purtroppo, il communicato finale del Nuclear Planning Group (NPG) [2] del 9 giugno rivela che i Ministri
hanno riconfermato semplicemente lo status quo: "Noi abbiamo riesaminato la condizione delle forze nucleari della NATO e il lavoro del High Level Group ed abbiamo riaffermato la continuata validità dei principi fondamentali che governano la posizione politica e di uso della forza nucleare della NATO come precisato nel Concetto Strategico." Per ricapitolare, queste politiche recentemente sono state descritte dall'ex segretario della Difesa degli Stati Uniti Robert McNamara come "immorali, illegali, militarmente inutili e molto, molto pericoloso in termini di rischio di uso accidentale."
(Come scritto sulla rivista Foreign Policy [3] e riaffermato il 24 maggio durante i lavori della
Conferenza di Riesame del Trattato di Non-Proliferazione [4])

Il Dott. Ian Davis, Direttore Esecutivo del BASIC, ha così commentato: "Giungendo a seguito del blocco della NPT Review Conference a New York, questa recente approccio del tipo testa-nella-sabbia di fronte alla non-proliferazione nucleare disturba profondamentee conferma un deficit democratico nel cuore della NATO ed nelle altre istituzioni internazionali con il compito di promuovere il controllo degli armamenti e la sicurezza collettiva.
La protratta presenza delle armi nucleari degli Stati Uniti d'America, in parte, ha inoltre provocato in
Russia il rifiuto di discutere la presenza delle loro armi nucleari 'tattiche' e il loro smantellamento.
L'omissione di affrontare questa situazione a Bruxelles è niente meno che intollerabile."

E' ancora più evidente la contraddizione di fronte ai documenti prodotti nella recente riunione (27-31
Maggio 2005) dell'Assemblea Parlamentare della Nato, capace di constatare i pericoli e le soluzioni
presenti, di seguito un'esauriente estratto riguardo alle armi nucleari tattiche (della Russia):
"Anche un‚esplosione atomica a bassissima potenza potrebbe produrre conseguenze distruttive di gran
lunga superiori in tutti i sensi a quelle che si avrebbero con un‚esplosione convenzionale della stessa
portata. Poiché possono essere di proporzioni relativamente contenute e trasportabili, le armi
tattiche sono più facili da trasportare e per questo motivo più soggette a furti di altre armi nucleari. Se
finissero nelle mani di terroristi nucleari, queste armi potrebbero provocare distruzioni molto più gravi
di quelle dell‚attacco dell‚11 settembre."[A]

C'è un alto grado di consenso su che cosa dovrebbe essere fatto- controlli più rigorosi sui programmi
civili di energia nucleare, penalità per chi dichiara di ritirarsi dal NPT, e l'impegno dei cinque stati del
club nucleare a mantenere le loro promesse di disarmarsi. Per quanto riguarda quest'ultime, la
rimozione delle armi nucleari restanti degli Stati Uniti dall'Europa è un primo passo evidente.

Inoltre, malgrado l'impegno degli Stati Membri per la trasparenza contenuto nel Documento Finale del NPT 2000, la NATO ( e i suoi stati membri) continua a non pubblicare le informazioni sul numero di armi nucleari restanti in Europa. Nel Report presentato dall'Italia alla Conferenza dell'NPT manca qualsiasi diretto riferimento alla questione [5].
D'altra parte si sottolinea il lodevole impegno dell'Italia solo citando alcuni passi delle risoluzioni delle Nazioni Unite sponsorizzate: -"Riconoscendo che ora esistono le condizioni per stabilire un mondo libero dalle armi nucleari" -"Riconosce che esiste l'attuale bisogno di diminuire il ruolo delle armi nucleari nelle dottrine strategiche e nelle politiche di sicurezza per minimizzare il rischio che queste armi saranno mai usate e per facilitare il processo della loro totale eliminazione"
-"Urge gli Stati dotati di armi nucleari di completare ulteriori riduzioni di armi nucleari non-strategiche,
basate su iniziative unilaterali e come parte integrante del processo di riduzione e disarmo delle armi nucleari" [6] Risulta evidente che le promesse diplomatiche attendono il pieno supporto della volontà politica.

Ora, il NRDC, insieme con il BASIC, l'Arms Control Association ed l'Oxford Research Group hanno scritto
al segretario generale Jaap de Hoop Scheffer di NATO, chiedendo che inizi un dialogo all'interno
dell'alleanza sul ritiro di tutte le armi sub-strategiche o tattiche statunitensi dall'Europa. Si auspicano iniziative analoghe, all'interno degli organismi nazionali anche in Italia.

Si ringrazia il BASIC-British American Security Information Council, per il contributo a questo aggiornamento.

Per ulteriori informazioni si prega di contattare:
Giorgio Alba, Ricercatore presso l'Archivio Disarmo, Roma
e-mail: archidis@pml.it
tel: 06 36000343
Fax: 06 36000345
http://www.archiviodisarmo.it
http://www.disarmonline.it

Approfondimenti:

Secondo notizie recenti, Mosca è preparata a negoziare un accordo sul controllo delle armi nucleari tattiche, solo a condizione che queste armi siano schierate sui territori di quei paesi che le posseggono, secondo il Ministro della Difesa russo Sergei Ivanov. In effetti, la Russia ha indicato la disponibilità a prender parte ai colloqui sulla riduzione del loro numeroso arsenale di armi nucleari sub-strategiche(tattiche) appena gli Stati Uniti dichiarino il ritiro delle circa 480 B61 (bombe nucleari a caduta libera) dalle basi in Europa (Belgio, Germania, Italia, Paesi Bassi, Turchia e Regno Unito).
[7]

Negli ultimi mesi, rappresentanti eletti in vari paesi europei hanno sollevato questa questione ed alcuni
hanno deciso di chiedere che sia discussa all'interno della NATO. In Italia si registra l'interpellanza sul sostegno alle politiche di disarmo nucleare (2-00695), del 07 aprile 2005, discussa il 19 maggio 2005 al Senato.

[8] In aggiunta le delegazioni degli stati membri e delle organizzazioni non governative, presenti in nome della società civile hanno affrontato la questione durante la recentemente conclusa Conferenza di Riesame del Trattato di Non-Proliferazione.
[9] Infine la questione del "nuclear sharing" secondo il quale la NATO continua a dispiegare armi nucleari USA in Europa è stato messo in questione a livello internazionale, durante la recente NPT Review Conference.
[10] Per un'ottima analisi giornalistica relativa all'esito della Conferenza NPT 2005 si suggerisce la seguente lettura, in inglese:[11]

Links

[1] http://www.nrdc.org/nuclear/euro/contents.asp
("U.S. Nuclear Weapons In Europe")
[2] http://www.nato.int/docu/pr/2005/p05-075e.htm
[3]
http://www.foreignpolicy.com/story/cms.php?story_id=2829
[4] http://www.gsinstitute.org/gsi/op_eds.shtml
[5] http://www.un.org/events/npt2005/documents.html
(NPT/CONF.2005/48. Implementation of article VI and
paragraph 4 (c) of the 1995 Decision on „Principles
and Objectives for Nuclear Non-Proliferation and
Disarmament": Report submitted by Italy)
[6] http://www.un.org/Depts/dhl/resguide/r59.htm
(A Path to the Total Elimination of Nuclear Weapons
(A/RES/59/76). )
[7]
http://www.interfax.ru/e/B/0/0.html?id_issue=11305831
[8]
http://www.disarmo.org/rete/docs/866-11293_nptsenato.pdf
[9]
http://www.un.org/events/npt2005/statements/nptngo-Naughton.pdf
[10]
http://www.un.org/events/npt2005/statements/npt03egypt.pdf
[11]
http://washingtontimes.com/upi-breaking/20050527-065122-7167r.htm
[A]
http://www.senato.it/lavori/21418/27743/45872/45873/genpagsm.htm
( Commissione scienza e tecnologia - 64 STC 05
Progetto di relazione generale, La sicurezza dei
materiali connessi alle armi di distruzione di massa -
Relatore generale: Pierre Claude NOLIN (Canada) )

"Se ognuno aspetta che sia l'altro a fare qualcosa,
nessuno farà mai niente" -
Questa frase appariva su un
volantino della Rosa Bianca, il gruppo tedesco che
tentò di opporsi al regime nazista di Hitler.
"If everyone waits for that it is the other to make something, nobody will ever make anything"


Note:

Pe ulteriori informazioni si veda il sito www.disarmonline.it

.